LIVE+PHOTO REPORT: Quasiviri @ Dal Verme [RM] – 27 /3/2014

Live report di Skanderbeg

Doveva essere una serata umida e piovosa, con il cielo grigio che cominciava a rischiararsi quando i Quasiviri hanno deciso di unire le proprie forze e le loro capacità in nome del bene della musica italiana cosiddetta “underground”, quella musica che davvero ascoltiamo in pochi semplicemente perché non arriva o non vuole arrivare ai tanti.

Abbiamo già parlato sulla nostra webzine del loro ultimo disco Super Human –  a cui vi rimandiamo per capire e darvi una breve descrizione del loro lavoro – curata dall’etichetta Wallace Records, ottima realtà di cui vi avevamo già parlato qualche tempo attraverso la compilation #07 in streaming e free download realizzata con noi  Just Kids. Lo scorso 27 marzo però i Quasiviri  sono venuti a Roma, così abbiamo preso la palla al balzo per vederli dal vivo presso il Circolo Arci Dal Verme, al Pigneto.

Non potevano che essere degli “scocciati”.  Solo persone fuori di testa possono generare e creare una musica così maledettamente precisa e al tempo spesso fuori dagli schemi convenzionali. Tre ragazzi che ogni giorno si dedicano alla loro passione ma che, come tantissimi altri gruppi in Italia, hanno bisogno di un lavoro per mantenersi, perché la musica come il giornalismo, è arte nobile ma non pagata a dovere.

Loro però non sembrano preoccuparsi di tutto questo. Si divertono, scherzano e ridono con noi prima del concerto. Ci raccontano un po’ della loro vita e ci parlano del tour che li ha visti impegnati in alcuni grandi città italiane fino al mega-festival di Marsiglia del 2 maggio. Nella saletta al piano di sotto del locale cominciano a suonare intorno alle 23. Siamo stipati, non tanti a dire il vero, ad ascoltarli allucinati per un’ora di fila tirata.

In rapida successione ascoltiamo buona parte dei pezzi del loro ultimo album ed un paio di brani estratti da Freak of nature. Chet Martino strabuzza gli occhi e guida, con il suo plettro veloce e potente, le note del suo basso a 8 corde, che ritira rigorosamente dalla Germania perché in Italia non si trovano le mute! Roberto Rizzo si aggira tra di noi, con in spalla il suo synth e il suo supporto di polistirolo fai-da-tè mentre André Michel Arraiz-Rivas pista, senza soluzione di continuità, le pelli e i piatti della sua batteria.

Usciamo dalla sala completamente ovattati ed un po’ storditi. Il concerto dei Quasiviri è un’esperienza esuberante, un’ora in loro compagnia equivale ad un anno di musica con tanti altri artisti, un po’ come la stanza dello spirito e del tempo di Dragon Ball!

Enrico scatta le sue ultime foto, stringiamo la mano ai ragazzi e ci avviamo verso casa con un pensiero che come un tarlo ci rosicchia la mente da anni: si parla tanto di underground, per musica underground o alternativa si pensano sempre a nomi più o meno conosciuti con una connotazione pseudo-sinistrorsa e musica d’autore oppure popolare che va tanto di moda, e poi, quando, invece c’è da promuovere sonorità innovative, il pubblico, ormai abituato sempre agli stessi suoni, che fa? Diserta o quasi le serate! Un’ amara verità, tranne per i Super Human!

Photo report di Enrico Ocirne Piccirillo

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