LIVE+PHOTOREPORT: ALTRE DI B @ OHIBÒ [MI] – 15/01/2015

Recensione di Francesca

Bello, bello, bello.

Il concerto degli Altre di B all’Ohibò è stato proprio bello. Un live appassionato, esagerato e anche commovente. La sala era piena di gente, c’erano tanti amici della band, molti fan e c’era anche chi non li aveva mai sentiti nominare. Hanno fatto il pienone, palese dimostrazione del riconoscimento e dell’affetto sincero da parte di chi li ama e se ne frega del fatto che sia giovedì e che il giorno dopo si lavori, magari in ufficio e magari alle 8.30 di mattina.

Eravamo tutti esaltati, sia la band che noi sotto il palco, e l’apice del coinvolgimento si è raggiunto con Sherpa, seconda traccia del loro ultimo disco Sport (Gente Bella, La Pioppa Recors, 2014). Non ci sono dubbi che con questo brano gli Altre di B abbiano proprio fatto il botto, perché è una canzone perfetta nel ritmo, nel sound, nel testo: ognuno di noi sta scalando il proprio Everest di cui non importa niente a nessuno, e lo abbiamo gridato forte insieme a loro. L’ala sinistra del pubblico continuava a chiamare a gran voce Supermario (ultima traccia del loro primo disco There’s a million better bands del 2011) e infatti quando è partita la canzone c’è stato il delirio generale.

Li ho osservati tutta la sera, perché mi incuriosivano parecchio: erano concentratissimi sui loro strumenti, ma si stavano divertendo da matti e si stavano godendo in pieno lo stage e il loro pubblico. Continuavo a chiedermi: ma quanto avranno provato e riprovato e riprovato per arrivare a tutto questo? E anche: ma come fanno a saltare così in alto e intanto cantare e suonare contemporaneamente?

Quello all’Ohibò è stato il loro primo concerto del 2015 e ha testimoniato un qualcosa che, a mio parere, ogni band si augura per la propria carriera: catturare l’attenzione e l’interesse di persone che non ti abbandonano dopo il primo disco, ma che crescono in numero e si diffondono geograficamente anche dopo il secondo album. Credo non ci sia niente di più soddisfacente di essere una piccola band bolognese, arrivare a Milano e vedere gente sconosciuta che canta le canzoni che tu stesso hai scritto in due diversi album. Vuol dire che stai facendo bene.

Foto di Maria Elisa Milo

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