RECENSIONE: Luminal – Acqua azzurra, Totò Riina

Recensione di Claudio Delicato

Fino a pochi anni fa pubblicare un disco non era roba da tutti: ci volevano tempo e soldi per la sala di registrazione, un’etichetta interessata fra le poche esistenti, una distribuzione efficace e così via. Al giorno d’oggi – con il free download, i social network e Ableton Live – non mi stupirei se anche mia madre ne avesse inciso uno (l’ha fatto: si intitola Fucking the rotten corpse of my son, una perla grindcore che potete trovare in streaming su Famiglia Cristiana – proprio sul cartaceo, intendo), e per questo quasi tutte le nuove uscite hanno lo stesso valore aggiunto di un fermacarte nella lotta contro il cancro al seno.

In questo contesto, i Luminal si sono fatti largo a spallate, ritagliandosi una propria ragion d’essere a partire dal 2013, anno in cui è uscito quel piccolo cult che è Amatoriale Italia. Da due anni Alessandra Perna, Carlo Martinelli e Alessandro Commisso non sbagliano una mossa, al punto da aver vinto il premio come migliore band MEI, partecipato al remastering di Hai paura del buio? e invaso mezza Italia con i loro concerti. I Luminal hanno una linea ben precisa, quella dello sporco, volgare, macabro e insolente, e non se ne vergognano, anzi: lo ostentano con fierezza. Perché questo è il rock’n’roll, per la puttana, anche se pare che qua tutti se lo siano dimenticato.

È per questo che aspettavo con la bava Acqua azzurra, Totò Riina, quarto album della band e secondo di quell’era a tre (basso, batteria e voce) che ne ha determinato le recenti fortune. Prodotto, come il precedente, dall’eccellente Le Narcisse di Daniele “ilmafio” Tortora, il disco parte dalle basi gettate dal suo predecessore, arricchendole di tutto il sudore accumulato in questi ventiquattro mesi di live. In un mondo che fa costantemente a gara a chi fa la citazione più brillante o la battuta più sottile, il trio si lancia in quattordici pezzi di una brutalità unica, così diretti da sfiorare il naïf, che scavano fino alle ossa in quel concentrato di squallore che troppo spesso ci rifiutiamo di guardare in faccia, e che si chiama essere umano.

Musica di pancia, insomma, come anticipato dal singolone (si fa per dire: trenta secondi) Onora il padre e la madre. Fra i pezzi più riusciti c’è I bambini sono a scuola, inquietante affresco di un tradimento in cui è il basso distorto a dettare le regole, così come in Ammazza i tuoi idoli, il cui ritornello punk è a metà strada fra i System of a down e un tossico che ti chiede due spicci a stazione Termini. A differenza di quanto accadeva in Amatoriale Italia, la proporzione di pezzi cantati da Alessandra rispetto a Carlo pende decisamente dalla parte della prima, che ha un taglio più teatrale – con testi letterari al punto da somigliare a veri e propri racconti metropolitani – oltre a una propensione al parlato molto più marcata rispetto all’altro frontman, di cui le consiglio di non abusare (del parlato, non del frontman). Ancora più che nel precedente LP, infine, è la batteria a farla da padrone: Commisso è l’anima ogni pezzo e a tratti si concede delle libertà che rasentano il TSO (l’assurdo giro finale di Anna e il caldo che ha).

Acqua azzurra, Totò Riina sembra voler segnare un punto di arrivo per il trio, come a chiudere un cerchio attorno alla loro nuova primavera, rabbiosa e fortunata. E poi, in chiusura, Correre nel buio alleggerisce le distorsioni e fa spazio a sonorità più melodiche, che a tratti ricordano Velvet Underground, David Bowie e U2 (!!!); nella sua particolarità, questo pezzo rappresenta il fiore all’occhiello del disco, e a mio parere è il miglior punto di partenza per una nuova, spiazzante evoluzione dei Luminal.

Claudio Delicato è anche su ciclofrenia.it™ (Facebook/Twitter)

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ACQUA AZZURRA, TOTÒ RIINA – LUMINAL
(Le Narcisse, 2015)

  1. Professionale Italia
  2. L’operaio della Fiat II: la vendetta
  3. Greetings from Rossano Calabro (CS)
  4. Anna e il caldo che ha
  5. Ammazza i tuoi idoli
  6. La vera storia di René Guenon, pornoattore
  7. La tua ragazza è una puttana
  8. Onora il padre e la madre
  9. I bambini sono a scuola
  10. Non riesco ad avere soddisfazione
  11. Correre nel buio
  12. Al settimo cielo
  13. Odio gli idealisti
  14. C’è solo un modo d’imparare

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