FUNTHOMAS FESTIVAL 2015 @ VELVET CLUB & FACTORY (RN) – 03/04/2015 || PHOTOREPORT

Photo report di Flavia Eleonora Tullio
Live Report di Stefano Calvio

“Siamo qui per festeggiare il compleanno di Thomas, uno che credeva
nella musica e si e’ sbattuto per creare una scena musicale in questa
zona, trattando le bands come musicisti, facendoli sentire come a
casa”. Il racconto di una festa di compleanno particolare inizia dalla
fine. La citazione e’ di Manuel Agnelli che sintetizza il perche tanti
artisti e tanto pubblico si trovino li quella sera.

Avevo 17 anni quando questo locale mi accolse per la prima volta (era
il concerto dei CSI e dopo il trasferimento nell Marche cercavo il
luogo adatto per saziare il mio spirito, musicalmente parlando). Dopo
20 anni, e decine di concerti, ci ritorno ancora, attratto dalla
line-up e dalla presentazione della serata: “Continua la grande voglia
di manifestare riconoscenza da parte dello staff del Velvet e di
generazioni di giovani che al Velvet e allo Slego, grazie a Thomas,
hanno suonato, cantato, ascoltato, ballato e conosciuto la musica per
tre decenni”.

Il djset di GODBLESSCOMPUTERS ci accoglie nella main room dove
gruppetti di amici, cocktail in mano, parlano delle serate passate e
di progetti musicali futuri. Al dj/producer il compito di creare la
giusta atmosfera pre-live con i suoi beat. I suoni veloci iniziali
lasciano il posto ad atmosfere piu intime che attirano un pubblico
eterogeneo sotto il palco. Le teste di tutti picchiano l’aria andando
a tempo con il suono che circonda la pista, e al termine del suo set
la sala si e’ ampiamente riempita. A parte dei piccoli problemi
tecnici, l’operazione e’ riuscita.

Dalla mia postazione riesco a scrutare il backstage e si capisce
subito che l’aria di amicizia la fara’ da padrona per tutta la sera,
sorrisi ed abbracci non si risparmiano.

Dopo un brevissimo cambio palco entra in scena CRISTINA DONA’, che
viene accompagnata in questo live da Saverio Lanza, produttore e
compositore con il quale collabora da diversi anni. Due chitarre e una
tastiera sembrerebbero poco, ma i due riescono a meravigliarci per la
qualita’ che danno all’esibizione, semplice e pura, un degno
accompagnamento alla splendida voce della cantautrice lombarda che ci
affascina anche in questa serata. Da “Ho visto solo stelle buone”,
passando per “Goccia” si arriva alle due chicche della sua esibizione:
chiedendo il silenzio in sala, intona la sua “Universo”, incrociandola
nel finale con la canzone che l’ha ispirata: “Across the Universe”. A
questo punto tutti si aspettano la cosa piu’ ovvia ed infatti la Dona’
termina la sua performance chiamando sul palco Samuel dei Subsonica,
con il quale canta “Triathlon”. Un pezzo che gia’ alla sua uscita ebbe
un grande riscontro e che in versione acustica risulta essere la
ciliegina sul concerto della cantautrice. Cristina non ci sorprende
piu’ e continua, per noi, ad essere la vera signora dell’underground
in Italia.

Ormai, con la birra in mano, si attende l’ultimo live della serata.

Gli Afterhours sono reduci da un bellissimo tour teatrale e da questa
impronta iniziano il loro live. Manuel Agnelli confuso tra la gente
canta a cappella “Io so chi sono” fino a raggiungere, tra gli sguardi
felici e sorpresi del pubblico, gli altri componenti sul palco. Le
canzoni, da “Padania” a “Bianca”, da “Ballata per la mia piccola iena”
a “Il sangue di Giuda”, si alternano a letture di Gramsci e Ginsberg,
intrecciandosi con i virtuosismi strumentali di Xabier Iriondo e
Rodrigo D’Erasmo; la band non sembra aver sofferto i recenti abbandoni
di Prette e Ciccarelli, la linfa vitale del rinnovamento ha avuto i
suoi effetti e le presenze di Rondanini e Pilia danno ulteriore corpo
ad un anima che da 30 anni (!) e’ in eterno movimento. Dopo la Dona’,
anche Agnelli ci ricorda perche siamo li, e dedica “Male di miele” a
Thomas, un pezzo che a lui piaceva suonare. E come successo per il
live precedente anche qui, al termine, gli Aferhours ospitano sul
palco gli altri artisti co-partecipanti della serata; arriva Samuel
per l’esecuzione di “Voglio una pelle splendida” (che si trova nel
Reloaded di Hai Paura Del Buio?) e Cristina Dona’ per cantare “Dentro
Marylin”, un cavallo di battaglia del duo artistico. E’ tutto
bellissimo e molto emozionante. L’amicizia che si tastava sul palco
del Velvet rimbalza fino al pubblico, invadendo anche me, e mi ritrovo
a cantare a squarciagola abbracciato al mio sconosciuto vicino di
posto. Se la Dona’ si confermava, gli Afterhours ci danno, ancora una
volta, la certezza di essere di gran lunga la band che fa da punto di
riferimento a gran parte del panorama musicale italiano. Senza se e
senza ma.

Tra baci ed abbracci sul palco, termina la sezione dedicata ai live
della serata, lasciando lo spazio ai Subsonica che ancora una volta
tutti insieme si esibiscono saltando; ma non sul classico palco, ma da
dietro ad una consolle.

Io brindo con il mio sconosciuto vicino di posto e dopo aver salutato
gli amici mi dirigo alla macchina sapendo di aver lasciato quello che
sara’ un punto di riferimento per i ragazzi della costa adriatica. Al
Velvet si suonera’, si cantera’, si ascoltera’, si ballera’ e si
conoscera’ ancora musica per tantissimi altri anni. E questo lo si
deve al lavoro di Thomas, che ci ha lasciato un’ eredita’. La piu’
bella.

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