RECENSIONE+STREAMING: PSYCHOPATHIC ROMANTICS – BREAD AND CIRCUSES

Recensione di Gustavo Tagliaferri

I trascorsi di certe evoluzioni non sono certamente da sottovalutare. Se agli albori fu un suono con una maggiore tendenza verso espedienti dreamy, se non post-rock, e successivamente tale da puntare verso influenze a volte southern, a volte vagamente math, è chiaro ormai che da più di un paio d’anni i quattro ragazzi che formano gli Psychopathic Romantics si siano stabilizzati, in termini di proposte musicali. Saranno le origini americane di Mario “Dust” La Porta, apparentemente in contrasto con la loro Campania, ma quanto emerso dall’E.P. omonimo autoprodotto pubblicato più di un anno fa ha finito per dare un’idea dignitosissima del percorso intrapreso, scevro da qualsivoglia stereotipi.

Vederlo con una nuova veste, un nuovo titolo Bread and circuses, ed una copertina maggiormente notturna risulta pertanto un traguardo non da poco conto, dove ai sette brani del lotto di cui sopra, dalle ballate dai toni disperati e sommessi, come Open up wide, ma anche vicine ad espedienti folktronici, quelli dell(‘or)a titletrack, alle virate verso momenti maggiormente rock, rappresentati dalla serrata e westerniana galoppata It’s all for you ed una The gathering dai riverberi dilatati, il cui fare decadente non stonerebbe davanti al repertorio di un Hugo Race, fino al vivace fischiettìo rurale del country di I’ll see you there, una ninna nanna ludica, quasi fatata, come Thank you ed un’ideale sinergia tra le duplici radici del gruppo che si fa sentire in Einstein said, si aggiungono tre brani dal marcato sapore cosmopolita: una Up and down il cui sapore zingaresco si ritrova fascinosamente in antitesi con il rappato di Rob.Shamantide, il meltin’ pot greco-ispanico di Extra special needs guy e la tirata H.ash, complice lo spoken word di un personaggio di tutto rispetto quale Amaury Cambuzat, mente degli Ulan Bator.

I tre brani live finali, altrettanto soddisfacenti, tra cui un fedelissimo omaggio a Johnny Cash e alla sua Folsom Prison Blues, sono la ciliegina sulla torta per un disco simile, la cui ripubblicazione, nel dare maggiore corposità agli Psychopathic Romantics, centra il bersaglio, confermandoli come una realtà la cui personalità non stenta a venir fuori.

BREAD AND CIRCUSES – PSYCHOPATHIX ROMANTICS

Freakhouse Records, 2015

  1. It’s all for you
  2. Bread and circuses
  3. Open up wide
  4. I’ll see you there
  5. Einstein said
  6. The gathering
  7. Up and down – feat. Rob.Shamantide
  8. Extra Special Needs Guy
  9. H.ash
  10. Thank You
  11. Folsom Prison Blues
  12. It’s All For You live
  13. Bread And Circuses live

CREDITS

Mixato e masterizzato da Enzo Rizzo presso Soulfingers Studio. Fotografie e cover design by Eliano Imperato. Gli Psychopathic Romantics sono: Mario ‘Dust’ La Porta, Vincenzo Tancredi, Augusto De Cesare, Filippo Jr. Santoiemma

 

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