INTERVISTA+PHOTO REPORT: NOVA LUMEN @ SPAZIO EX-COBIANCHI [MI] – 25/06/15

Intervista di Francesca Vantaggiato
Photo report di Maria Elisa Milo

Giovanissimi, ma con due EP alle spalle (Lumen 2012, Correnti 2013) e un disco in arrivo: a settembre 2015 uscirà Assurdo Universo (Gente Bella/Costello’s), LP d’esordio dei Nova Lumen, band formata da Tommaso Vagnarelli, Gianluca Ariotti e Francesco Bruno. Siamo andate ad ascoltarli per la serata Goes Downstairs nel nuovissimo Spazio Ex-Cobianchi, praticamente sotto il Duomo di Milano: ci hanno sorpreso con suoni futuristici che fondono insieme le linee del tempo. Sono gli anni Novanta della musica trasposti nell’epoca attuale digitalizzata, ma con testi carichi di pensieri sulla vita e sull’essere umano, sulla fugacità del reale e sul nichilismo. Li ho ascoltati restandone rapita. Ero anche abbastanza ipnotizzata dai video sullo sfondo: quello di due skaters che andavano avanti e indietro sulle pareti di un tubo, intervallato dall’immagine dell’universo con tutte le sue galassie che si proiettava sui vestiti e sui corpi dei tre musicisti. Una visione esaltante! Ho aspettato fino alle 2 di notte per intervistarli, perché mi incuriosivano troppo: volevo saperne di più. Così, dopo che tutti se ne sono andati, dopo aver smontato il palco e affibbiato ad altri il borderò, ci siamo seduti per terra sul pavimento del fighettissimo locale e abbiamo iniziato a chiacchierare, fumando sigarette e bevendo cose (tra cui un Negroni e un whisky). Una conversazione illuminante..

Nova Lumen @ Spazio Ex Cobianchi

Nova Lumen @ Spazio Ex Cobianchi

Ragazzi, siete arrivati al momento dell’album. Com’è il passaggio da EP a LP? È vero che arrivi all’LP con tanto materiale che poi non finisce nel disco? Non vi piange il cuore a scartare tanta roba?

T: Quello dall’EP all’LP è un passaggio naturale, ma è un lavoro quasi estraniante. La parte veramente dura è quella di registrazione, mixaggio e master che per Assurdo Universo sono durati sette mesi, dopo un anno passato a scrivere. L’ultimo pezzo è stato Orizzonti.. che abbiamo scritto alla fine con il disco già completo. Abbiamo tolto un altro pezzo che faceva parte dell’ultimo EP e che abbiamo pensato si potesse evitare, mentre questo ci piaceva di più.

G: L’Ep nasce intorno ad una canzone, quando un pezzo suona bene e ci costruisci attorno altri 3/4 pezzi. LP è più completo, ci sono più pezzi di una certa importanza, mentre nell’EP ce n’è solo uno

F: La differenza tgra EP e LP sta nella quantità di tempo: l’album è molto più impegnativo e stancante. Ci sono artisti che, ad esempio, preferiscon fare solo EP perché sono più fruibili, più leggeri da ascoltare. Per quanto riguarda l’ansia da LP, durant ela produzione non ce l’hai e non conviene averla, magari a posteriori…

Francesco Bruno

Francesco Bruno

Perché avete questo aspetto serioso?

T: Siamo un po’ tristi!

F: Forse perché siamo dei nichilisti esistenzialisti!

G: Beh non siamo proprio un gruppo di cazzoni…

La vostra musica lascia molto spazio all’immaginazione, fa fare dei gran viaggi mentali, è ricca di visioni, figure retoriche, riferimenti alla letteratura… avete fatto il classico, vero?

F, T: Noi si! Siamo continuamente immersi nella letteratura, ma nella nostra musica non parliamo di autori in particolare, parliamo di vita… di morte… scusa di che altro vuoi parlare?

G: Io ho fatto lo scientifico ma sto studiando lettere

Siete completamente affascinati dal mondo della letteratura, questo è evidente e si tratta comunque di una scelta: puoi decidere di scrivere di feste e divertimento, oppure di vita e di morte, di letteratura, di esistenzialismo. Si tratta sempre di una scelta consapevole.

T: Non decidiamo a tavolino quello di cui parlare nelle canzoni, ma esistenzialimo. Uno parla di vita, di morte… di che altro vuoi parlare?

G: Sono temi che sentiamo nostri, non vogliamo fare gli intellettuloidi! Anche quando parliamo tra di noi vengono fuori: quando andiamo a prenderci una birra parliamo di libri, autori, film

La vostra musica colpisce molto per il contrasto tra suoni vecchi e nuovissimi, come il synth o la drum-machine…

T: Ci è sempre piaciuta l’idea di fare una cosa che fosse malinconica come approccio, ma che risultasse ballabile

Elita-Costello---Spazio-Ex-Cobianchi-094

Gianluca Ariotti

A mio parere siete una delle proposte migliori attualmente, un qualcosa di veramente nuovo…

F: Purtroppo non è solo il valore che viene premiato, ma anche la promozione. Un mondo saturo di proposte, soprattutto con internet. C’è un risvolto della medaglia. La scena è intasata da centinaia di gruppi e il valore può non essere premiato.

La differenza possono farla i live? Possono essere i concerti a rendere i Nova Lumen qualcoa di reale e non solo una pagina Facebook? Come vi ponete nei confronti dei live?

T: Per la musica che facciamo, dovremmo avere degli impianti grossi, perché la qualità del live è molto vincolata al tipo di palco e strumentazione adeguata (spazio 2011 o Lapsus). A Milano, per esempio, abbiamo suonato bene al Magnolia e all’Ohibò. Abbiamo bisogno di un luogo con un impianto adeguato, insomma.

Parliamo del primo singolo del vostro futuro album: Ambrosia. Mi domando voi siete così giovani, perché già pensate alla morte e all’immortalità?

F: Non è riferito alle nostre persone o alla nostra paura di morire, ma di un discorso generale sull’esistenza umana che è legata a questa realtà che passa e che finirà. In gran parte tutto ciò che è arte è sempre stato improntato a questo, cioè fare qualcosa che rimanga dopo. Come un parto che genera qualcosa di nuovo che trascenda la vita stessa. E invece la vita è una sorta di inganno per cui una persona esiste ma per un tempo limitato… e poi scompare!

T: E’ un sogno d’immortalità nel senso di dire “che peccato, non vedremo mai quello che verrà dopo”. Poi ci sarebbe il disorso dell’eredità digitale: siamo in un’epoca in cui tutto è su supporto digitale e quando succederà qualcosa, tipo un’apocalisse digitale, chissà dove finiranno tutte queste cose. Nell’etere o nel cloud…

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Tommaso Vagnarelli

Come avete realizzato le musiche di Ambrosia?

T: È un pezzo nato in sala prove dal nome Semiacustica: ogni pezzo ha un nome stupido all’inizio, c’era la chitarra acustica, io cantavo sopra. Era addirittura un pezzo considerato minore, poi in una di queste sessioni 10 giorni in cui siamo stati giorno e notte a fare pezzi l’abbiamo conclusa e decisa di inserire nel disco.

Come mai avete girato un video in VHS? Anche qui, io mi domando: fate parte della nuovissima generazione e mi ritirate fuori il VHS?

T: Adesso in America c’è una corrente di gruppi – tra i quali ci sono anche degli artisti dell’etichetta Cult Records di Julian Casablancas o anche Mac DeMarco e Andras Fox – che stan facendo video in VHS. C’è questa vogue in parte legata al ritorno dell’immaginario anni Novanta. Noi siamo legati molto ai suoni che vengono dall’America, in più siamo anche abbastanza legati come immaginario a quello che richiama il VHS. Hanno qualcosa di futuristico.

F: Il VHS Riprende quello che era il sentimento degli anni Novanta nei confronti del progresso tecnologico che abbiamo adesso, che allora ancora non c’era. Era una fase intermedia. Il concetto è la fase di passaggio tra il passato prossimo, il presente e l’attesa del futuro. Ha qualcosa di nostalgico, visto a posteriori, mentre ai tempi era l’avanguardia. Alla luce di oggi sembra ingenuo, ma fa percepire questa volontà di andare avanti. Il nostro disco riprende questo rapporto tra presente e futuro. Difficile spiegarlo in maniera oggettiva, perché è quasi intuitivo. Ambrosia non riprende quell’epoca, ma la percezione che a quel tempo c’era del progresso. Niente è a caso.

Nel video c’è anche un libro: di che testo si tratta?

T: Anni senza fine di Clifford Simak (City nella versione originale), un libro di fantascienza/filosofia. In questo disco c’è un riferimento letterario principale Michel Houellebecq (l’autore di Sottomissione) che ha scritto delle poesie bellissime. Ultimamente abbiamo scoperto che uno dei suoi libri preferiti è Anni senza fine di Simak! Quindi noi abbiamo preso due riferimenti senza sapere che ci fossero due collegamenti. Ne siamo rimasti felicissimi perché… tutto torna!

Prossime date?

T: Da questa estate proveremo con un batterista vivo, perché abbiamo constatato che gruppi che fanno elettronica hanno il batterista vivo! Quindi quest’estate suoneremo meno live per dedicarci alle prove, anche se avremmo voluto suonare di più. Poi il 5 settembre suoniamo al festival Repubblica indipendente di Lu (4-5/09, Monferrato) e poi la maggior parte di date la faremo dopo l’uscita del disco a settembre!

Ultimo concerto a cui siete stati?

I DIIV all’Astoria di Torino! Molto bello, un live intenso e rock’n’roll!

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