RECENSIONE LOHREN – FELICI DI NIENTE – INTERBEAT RECORDS – 2016

di Gianluca Clerici

Dietro le quinte c’è solo l’ombra e la metafora. Sulla scena invece ci sono belle cose da vedere e da sentire, che fanno si scena ma mai solamente fine a se stessa…eternamente legate da un cordone ombelicale a quelle ombre e a quelle metafore. In parole più terrene: il primo disco dei LOHREN tra le righe nasconde un piccolo grande universo di vita vissuta che però sembra abbandonare ascoltando e guardando il disco nel suo complesso. Come a voler puntare l’attenzione altrove. Si intitola “Felici di niente”, prodotto e pubblicato dalla Interbeat di Roma e contiente 15 tracce che con molta difficoltà lego assieme da un unico filo conduttore unico. Spesso faccio difficoltà a rintracciare anche la stessa anima dietro la produzione dei singoli brani. Un disco di elettronica? Certamente. Un disco di canzone d’autore? Certamente. Un disco pop italiano? Certo che si. Basta? Direi che di no…perchè nessuno mai avrebbe immaginato esperimenti digitali come “Agrabah” (di cui ignoro la genesi del titolo) o traditional africani come “Malalaika” (che poi africano sono solo nel mood e nello scheletro…di certo non ci sono cori Yoruga o andamenti tribali). “Felici di niente” poteva archiviarsi banalmente con le prime tracce (“Oggi no” e “Insonnia”) di cui peraltro esiste il video ufficiale che li tiene assieme e che segue…

E dal pop lineare di questo ingresso, lineare si ma pur sempre digitale, il duo romano si distacca facendo i primi esperimenti melodici portando a casa una splendida “Amore e psiche”. Il telaio sonoro inciso da Luca Zadra è sempre affamato di novità e soluzioni meno scontate, cerca con stupore adolescenziale nuove prospettive suoni e arrangiamenti che però a lungo andare un po’ appiattiscono le aspettative e le dinamiche, perchè forse il disco è troppo lungo e la fantasia scarseggia. Come per esempio nel brano “Con il naso rosso” in cui l’inciso chiama e quasi pretende che la musica diventi circense così come fanno le voci in coro, le melodie che queste disegnano etc…e invece no: la musica di sostegno deve in qualche modo cambiare le carte in tavola, deve metterci un qualcosa che “stona” con le aspettative. Ed infatti sotto l’inciso esiste un mood dissonante che più che catturare l’attenzione la distrae e la conduce altrove. Sarà sicuramente un fattore che dopo svariati ascolti faccio ancora molta difficoltà ad associare una personalità e una forma definita ai titoli delle canzoni che leggo. Il disco quindi scivola e ci mette tempo, sono 15 brani, ciccioni, intensi, per niente automatici…incontriamo lo strumentale “The Larch” che in qualche modo stuzzica e ammicca con gusto a qualcosa di conosciuto…e poi una chiusa conosciuta di cui avevamo già parlato: “Sfiorivano le viole”, la bella cover di Rino Gaetano che i Lohren hanno lanciato mesi fa per anticipare questo disco.
Un ascolto difficile e affascinante…sicuramente per niente scontato…ma nella continua ricerca di “originalità” spesso si pecca di ingenuità e di finto carattere. Insomma, glielo perdoniamo perchè è un esordio…ma forse un approccio più semplice avrebbe certamente valorizzato un lavoro che d’impatto ha tutte le carte buone per giocarsi una bella partita.
LOHREN COVERLOHREN – FELICI DI NIENTE
(Interbeat Records – 2016)

  1. Lohren
  2. Oggi no
  3. Insonnia
  4. Amore e Psiche
  5. Compulsiva
  6. Tra fumo e acqua
  7. Esperimento n°5
  8. Solitudine
  9. The Larch
  10. Malalaika
  11. Paralisi
  12. Con il naso rosso
  13. Agrabah
  14. Sfiorivano le viole

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