LIVE+PHOTO REPORT: GIOVANNI TRUPPI @CARROPONTE[MI] – 24/08/2016

Photo di Noemi Teti
Live Report di Francesca Vantaggiato

Solo Giovanni.
Stavolta Giovanni Truppi ci ha sorpreso con un concerto in solitaria: c’era davvero SOLO GIOVANNI. Ed era lì che pestava e pestava sui tasti di un pianoforte unico al mondo, un pianoforte smontato e segato e rimontato per essere portato sempre insieme a lui, su e giù dal palco, da nord a sud dell’Italia, tanto piccolo da suscitare intimità subito, già solo a guardarlo. Un’atmosfera familiare, raccolta, rituale aiutata anche dal set che lo circondava. Al Carroponte ci sono due palchi, uno gigante per ospitare i BIG (tipo i Sum 41), uno più piccolo per le band minori (anche se lì ho visto esibirsi Eagles of Death Metal, Tinariwen, Fabio Treves, ad esempio): ebbene, Giovanni Truppi non ha suonato su nessuno dei due, ma all’interno di una minuscola tenda che mi ha ricordato molto la capanna di Betlemme in cui si dice sia nato il leggendario Gesù Bambino. E davanti a lui, un pubblico non numeroso ma eterogeneo per età e sesso, che quando lui ha iniziato a suonare si è mosso in massa verso le sedie che erano state preparate per lo spettacolo. Chi non ha trovato posto si è beatamente lasciato andare sul fresco prato, ha incrociato le gambe, acceso le sigarette e iniziato ad ascoltare in religioso silenzio.

Ma non c’era niente di mistico lì, anzi: c’era solo un musicista che con parole a volte ingenue ed infantili, altre volte crude e dolorose, ha raccontato vicende che riguardano ognuno di noi, ma anche e soprattutto fantasie sue, voli pindarici della sua mente turbinante piena di immagini e visioni: farsi minuscolo per sdraiarsi sul culo di una bellissima lei, nuda come Eva; fare l’amore con Superman; incontrare un tale di nome Sabino che ha un maglione nuovo; vedere il papa in mutande sul divano; fare amicizia con tanti Giovanni che abitano dentro la sua testa… e tante, tante altre cose. Molti sono stati i pezzi presi dal primo album C’è un me dentro di me, e questa scelta mi è piaciuta molto, visto che gli scorsi concerti hanno avuto come protagonista il suo secondo disco. Molto belle soprattutto Dormiamo nudi, Scomparire, Respiro che sentite suonare dal vivo, in questo clima di intimità, erano PERFETTE. Oltre a questo e all’intensità della sua performance, due cose a mio parere rimangono memorabili: il tipo che gli ha urlato “Dai che ce la puoi fare!” quando ha tentennato un attimo nell’accordare la chitarra e la sua mimica facciale, visto che ogni tanto sembrava davvero posseduto dal demonio (forse uno dei tanti Giovanni che abitano dentro di lui). Sicuramente le foto della serata vi aiuteranno a capire di che parlo.

Insomma, un concerto che a me è piaciuto parecchio: Truppi al piano è un portento, di un’eleganza delicata e romantica, mentre quella situazione di intimità ha permesso di ascoltare bene le canzoni, di capirle meglio, di seguire più facilmente i suoi testi ironici, riflessivi e divertenti. Quando però il concerto è finito, una domanda echeggiava nell’aere, volando di bocca in bocca: “ma perché non ha fatto Hai messo incinta una scema?”. Perché questa è la verità: Giovanni Truppi non ha cantato quella canzone e la gente si è offesa a morte, rincasando amareggiata. Un ragazzo ha persino ammesso “sono venuto solo per quella!” (e allora io ho pensato che poteva pure stare a casa e sentirla a loop su Youtube, senza fare lo sforzo di ascoltarsi oltre un’ora di ottima musica cantata e suonata, no?). A me non interessava granché la cosa, ma molti ci sono rimasti davvero male. E quindi: perché Giovanni non hai cantato quella canzone? Perché per te Hai messo incinta una scema è come Gatto Matto per Roberto Angelini? Perché non ti piace più? Perché non era adatta al contesto? Perché volevi fare uno sgarro al pubblico? Per ripicca contro quelli che erano venuti lì solo per sentire quella canzone? Perché non avevi voglia di suonarla? Chissà.

Ma la domanda vera è: fino a che punto il pubblico ha diritto di giudicare le scelte di un artista? Lascio ai posteri l’ardua sentenza. Quello che penso io è che Truppi fa quello che cazzo gli pare.

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