RECENSIONE: Aggiungi un posto a tavola @Teatro Brancaccio – 17/10/17

Recensione di Francesca Amodio

Grande successo per la prima ufficiale de Aggiungi un posto a tavola”, fra le commedie musicali più amate di sempre che quest’anno contribuisce a festeggiare il prestigio degli ottant’anni dello storico Teatro Brancaccio di Roma, con la produzione di Alessandro Longobardi per Viola produzioni.
Di Garinei e Giovannini, scritta con Jaja Fiastri, ispirata a After me the deluge di David Forrest, con le splendide musiche di Armando Trovajoli, una platea d’eccezione – da Pippo Baudo a Giancarlo Magalli, da Vittoria Belvedere a Giampiero Ingrassia e Christian De Sica – applaude un cast stellare che parla da sé, che vede i superlativi Emy Bergamo nel ruolo di Consolazione, Marco Simeoli nel ruolo del Sindaco Crispino, Beatrice Arnera in quello di Clementina, Piero Di Blasio in Toto, Francesca Nunzi in Ortensia fino all’eccelso Don Silvestro di Gianluca Guidi, per la regia originale di Pietro Garinei e Sandro Giovannini, il tutto sublimato dalla “voce di lassù” del grande Enzo Garinei, dall’eccezionale orchestra dal vivo diretta da Maurizio Abeni, già assistente di Trovajoli, di cui ricorre quest’anno il centenario dalla nascita, e dalle coreografie di Gino Landi.
Il cinquantenne Guidi, attore, cantante e regista, è il fiore all’occhiello di questo spettacolo impeccabile, in cui si trascorrono in allegria tre ore di puro divertimento ma anche di riflessione: Guidi è figlio dell’arte indimenticabile di Johnny Dorelli ma anche e soprattutto della sua, che di certo non lo fa rimpiangere ai nostalgici del ’74. Con un timbro vocale inconfondibile, con quel suo lascito paterno di sgranocchiare le parole, un carisma ed una verve ineguagliabili, il suo Don Silvestro è l’uomo di oggi in cui tutti possono rispecchiarsi, con le sue debolezze, la sua forza, la sua comicità, i dubbi e le paure.

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La forza di questo Aggiungi un posto a tavola è quella di mantenere il candore di una commedia figlia dei primi anni settanta ma che strizza con intelligenza e più volte l’occhio alla contemporaneità, alle esacerbazioni, alle contraddizioni, agli scandali, alle brutture e alle disarmonie dei giorni nostri, nei dialoghi, pungenti e perfetti, talvolta nei costumi, perennemente nelle atmosfere.
In questa storia arcinota ed avvincente di un parroco di montagna che si arrabatta in ogni modo per riuscire a realizzare l’arca che salverà il paese dall’imminente secondo diluvio universale preannunciatogli da Dio stesso, si ride ma mai sguaiatamente, le vibrazioni di questa encomiabile commedia sono mantecate dal garbo e da una comicità intelligente, il tutto condito dalla straordinaria capacità recitativa e vocale del cast tutto, in cui il movimento danzante e la credibilità interpretativa trovano l’equilibrio perfetto, anche grazie al valore aggiunto delle musiche eseguite dall’orchestra dal vivo.
Le scenografie – dal progetto originale di Giulio Coltellacci – sono funzionali, belle ed imponenti, fino alla modernità della celebre scena ad effetto del diluvio, un culmine di vivacità, energia e dinamismo.
Uno spettacolo ineccepibile, assolutamente godibile e spassoso, che catalizza l’attenzione dello spettatore in ogni suo attimo, mantenendo viva l’originalità dello stesso. Un appuntamento davvero imperdibile, adattissimo a grandi e piccini.

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