LE INTERVISTE DI JUST KIDS SOCIETY: BOBBY SOUL

Intervista di Gianluca Clerici

C’è il mitico Bobby Soul con noi ospite alla rubrica di Just Kids Society. Tiriamo una bella linea che divide di netto il mondo del soul e dal funky da copertina che fino ad ora in qualche modo ci aveva regalato, con questa nuova immagine di se e della sua musica. Sempre ritmi di club e introspezioni urbane ma questa volta niente “cavi elettrici”. Il nuovo disco di Bobby Soul che si unisce ai Blind Bonobos sa di suoni veri e acustici. Si intitola “Dodici lanterne” ed è l’ennesimo disco che sento con questa voglia di tornare alla realtà delle cose. Funky permettendo…

Fare musica per lavoro o per se stessi. Tutti puntiamo il dito alle seconda ma poi tutti vorremmo che diventasse anche la prima. Secondo te qual è il confine che divide le due facce di questa medaglia?
La musica è il mio lavoro, ormai da molti anni. E per essere lavoro intendo una incessante attività dal vivo. Ci sono anni che arrivo a fare 250 concerti, per cui in primo luogo penso che questo lavoro sia un servizio. Un servizio da offrire al pubblico in cui però proponiamo sempre un repertorio che amiamo, costituito da nostri brani e da cover (spesso non troppo conosciute). Tutto questo per farlo stare bene e passare almeno un paio d’ore piacevoli, con il nostro massimo impegno possibile. Detto questo, ci ostiniamo a produrre anche materiale originale, molto più difficilmente collocabile. E in questo c’è sicuramente la necessità di raccontarsi, di mettere nero su bianco, ricordi emozioni ed esperienze. Ed è qualcosa che io faccio in primo luogo per me stesso. Quando questo coincide con il gradimento del pubblico è una specie di miracolo. A volte ci si riesce, noi con piccoli numeri e un pubblico magari ristretto ma molto disponibile alla curiosità

Crisi del disco e crisi culturale. A chi daresti la colpa? Al pubblico, al mercato, alle radio o ai magazine?
Credo sia la conseguenza di un decadimento generale che ormai procede da molti anni. Pubblico mercato radio e magazine si muovono all’interno di un disegno che spinge tutto all’omologazione dei prodotti. Quindi direi non una colpa specifica, ma un andamento generale legato alla globalizzazione. C’è anche da dire che con l’abbattimento dei costi di produzione, il mercato è saturo di offerte. Districarsi per trovare prodotti di buona qualità non è facile e vince la musica che si sente nei supermercati e nei grandi media

Secondo te l’informazione insegue il pubblico oppure è l’informazione che cerca in qualche modo di educare il suo pubblico?
Mi pare che l’informazione abbia capito (forse è sempre stato così) che quello che crea attenzione (e click e denaro) è la polemica, la morbosità, il pettegolezzo. Tempo fa mi è capitato che un noto giornale genovese abbia ripreso alcune mie frasi, scritte per puro cazzeggio su Facebook, relative a un concerto di Povia a Genova creando una polemica indiretta da me assolutamente non voluta. Senza chiedermi il permesso di farlo peraltro. Esiste comunque anche un’informazione che cerca di educare il pubblico, anche se in fondo l’unico dovere dell’informazione sarebbe quello di informare correttamente i lettori

La musica di Bobby Soul graffia la faccia con queste tonalità soffuse, intime ed introspettive di poesia soul. In qualche modo si arrende al mercato oppure cerca altrove un senso? E dove?
Diciamo che la nostra musica e il mercato non è che siano mai andate troppo d’accordo. I nostri non sono grandi numeri e in questo senso la rete è un potente mezzo di monitoraggio. I numeri sono lì, a dimostrare la verità (anche se chissà quali manipolazioni si aggirano furtive). Noi ci arrendiamo soprattutto al nostro pubblico sperando di saperlo emozionare e sperando che aumenti giorno dopo giorno, passo dopo passo, concerto dopo concerto. Siamo ben consapevoli che la nostra non sia musica, per esempio, adatta a essere trasmessa da un Network radiofonico

In poche parole…di getto anzi…la prima cosa che ti viene in mente: la vera grande difficoltà di questo mestiere?
Reggere la scena sempre senza rovinarsi troppo il fegato 🙂

E se avessi modo di risolvere questo problema, pensi che basti?
Dopo dovrei pensare anche ai polmoni 🙂

Finito il concerto di Bobby Soul: secondo te il fonico, per salutare il pubblico, che musica di sottofondo dovrebbe mandare?
Direi un buon disco di Curtis Mayfield dei primi anni’70, oppure qualcosa di Avitabile o anche qualcosa di nuovo, come un gruppo che amo molto al momento, i Liima

Ti piace Just Kids? Seguici su Facebook e Twitter!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *