LE INTERVISTE DI JUST KIDS SOCIETY: ORFEO’S DREAMS

Intervista di Gianluca Clerici

Voci lontane. Voci di polvere. D_Smoker torna con il suo progetto Orfeo’s Dreams. Torna con un Ep dal titolo “You”. Ritroviamo Chantal Kirsch, ritroviamo Berlino e il Bronx, ritroviamo la psichedelia digitale, ritroviamo il potere di vedere e di immaginare. Un lavoro raffinato e senza zone buie, un lavoro che sa di dettagli e di ricami di fino. L’avanguardia e la trasgressione, o forse semplicemente quel certo modo di considerare la musica dub che altrove è già religione e quotidianità. Il punto di vista di D_Smoker alle consuete domande di Just Kids Society:

Fare musica per lavoro o per se stessi. Tutti puntiamo il dito alle seconda ma poi tutti vorremmo che diventasse anche la prima. Secondo te qual è il confine che divide le due facce di questa medaglia?
Credo che il confine che divida l’hobby dal fare musica per lavoro sia appunto il fatto che col lavoro ci si vive, ci si porta a casa il pane. Ma così nel lavoro anche nella musica la professionalità e la passione sono i fattori determinanti per avere successo. Quindi direi che non è solo una “sporca questione di soldi” ciò che fa da discriminante tra l’hobby e il lavoro ma anche la professionalità offerta e l’amore con cui si fa il proprio lavoro

Crisi del disco e crisi culturale. A chi daresti la colpa? Al pubblico, al mercato, alle radio o ai magazine?
Il discorso è molto complesso. Io credo che viviamo in un momento di grave crisi culturale di massa. Crisi che coinvolge tutti i settori artistici e la musica non è da meno. Gran parte del pubblico non è più abituato alla ricerca, è diventato pigro, e d’altro canto l’offerta del mercato è appiattita su ciò che fa vendere e produce grossi ricavi. La colpa andrebbe imputata ai metodi di produzioni e consumo imposti dalla società contemporanea, ma anche al pubblico che spesso si accontenta di prodotti palesemente “inventati per vendere”. Allo stesso tempo però le possibilità di ricerca negli ultimi anni si sono allargate tantissimo. Internet ha aperto infiniti mondi e i “consumatori” più esperti e meno pigri possono accedere a informazioni e contenuti infiniti. Mi viene in mente nell’ambito dell’offerta musicale bandcamp che ha dato la possibilità a milioni di gruppi di farsi conoscere e a milioni di ascoltatori di comprare buona musica senza il tramite delle etichette multinazionali.

Secondo te l’informazione insegue il pubblico oppure è l’informazione che cerca in qualche modo di educare il suo pubblico?
Mi piacerebbe che fosse l’informazione a educare il pubblico e forse una volta era così ma purtroppo la realtà va verso un’altra direzione. Mi vengono in mente alcune testate giornalistiche italiane che usano metodi “acchiappalike” per fare giornalismo in modi che spesso tendono a compiacere il pubblico a dargli quasi ragione su qualcosa. Questo “compiacere” le masse è a mio avviso pericoloso e genera appiattimento culturale.

Il progetto di D_Smoker, Orfeo’s Dreams, non lascia spazio alla nostra cultura popolare ma si contamina e celebra un modo di sobborghi e di periferie internazionali. Grandi città del mondo. In qualche modo si arrende al mercato oppure cerca altrove un senso? E dove?
Non penso che Orfeo’s dreams sia un progetto che si arrende al mercato. Sicuramente abbiamo guardato a quella che è la scena internazionale ma non l’abbiamo fatto come mossa promozionale, per renderci più cool ma per interesse. Anzi abbiamo cercato di essere naturali, di fare quello che ci piaceva, di ibridare quello che può essere un genere con i nostri gusti musicali. Abbiamo collaborato e avuto contatti con gente di tutto il mondo, insomma ci siamo divertiti senza mai pensare a ciò che facevamo come un prodotto da vendere.

In poche parole…di getto anzi…la prima cosa che ti viene in mente: la vera grande difficoltà di questo mestiere?
Purtroppo la musica non è il mio mestiere principale, non riesco a dedicare tutto il mio tempo alla produzione musicale e a viverne. Ho un lavoro che mi porta via parte della giornata e le ore che dedico alla musica sono ritagliate fra questo e il sonno. La difficoltà più grande è per me trovare il tempo da dedicare a questa grandissima passione. Se potessi starei in studio dalle sette a mezzanotte, altro che cartellino da timbrare! Ma si deve pur pagare l’affitto.

E se avessi modo di risolvere questo problema, pensi che basti?
Penso che dedicare più ore al lavoro e allo studio ti permetta di migliorare continuamente e quello a cui aspiro è fare lavori di qualità che possano essere apprezzati da chi ama la musica.

Finito il concerto di D-Smoker: secondo te il fonico, per salutare il pubblico, che musica di sottofondo dovrebbe mandare?
Questa è una bellissima domanda. Potrebbe essere l’album Portisdub di 6Block o Indubb degli Almamegretta, comunque qualcosa contaminata dal suono dub che adoro.

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