INTERVISTE: LUCA ORSINI – L’ORDINE DELLE COSE GAMBERE (Marche di Fabbrica, 2017)

Intervista di Gianluca Clerici

Torniamo a parlare dei coniugi Orsini? No questa volta parliamo solo di Luca Orsini che porta avanti la voce di questo nuovo EP dal titolo “L’ordine delle cose gambere”. Uno scenario bizzarro ma anche assai pesante dal punto di vista poetico. Con un piglio quasi dissacrante, dissonante, tinto di quel rockabbilly western e di quel piglio cantautorale romantico. Mi viene alla mente la voce dei Darkness o il mood di Alberto Fortis. I Coniugi Orsini non si scioglieranno mai e allora, con la pace nel cuore, ci godiamo la vita parallela del cantautore Luca Orsini.

La prima cosa che mi viene in mente è proprio il gambero. A parte la vita notturna, cosa ci vedi tra le righe?
Che il mio intervistatore mi chieda cosa vedo nella figura del gambero, a parte la vita notturna, mi ha spinto a cercare una qualsiasi assonanza tra il gambero e la notte, nelle sue infinite sfaccettature semantiche. In effetti il gambero svolge le proprie attività prevalentemente di notte, ma io non lo sapevo e non ho ricercato questa cosa quando ho dato un nome al mio EP. Dietro la figura del gambero c’è in effetti quella di liberazione e di crescita. Mi piace pensare che alcuni crostacei abbiano imparato nei secoli dell’evoluzione a muoversi in maniera peculiare, assicurandosi così una maggiore probabilità di sopravvivere, riprodursi ed assicurare così la continuazione della specie.

Nel disco sembra arrivare prepotente questo binomio: disordine sociale e ordine personale. Sono sensazioni… sbaglio?
Sicuramente sbagli. Nel disco non tratto in nessun modo il tema del disordine sociale, né la contrapposizione fra disordine sociale ed ordine personale.

Di base poi trovo molto quell’immaginario western, un poco rockabilly e un poco tex-mex a contaminare la nostra tradizione musicale… come mai questa scelta? In generale come mai questo taglio retrò?
Il suono e le preferenze dei musicisti che hanno suonato nell’EP hanno determinato questo genere di contaminazioni.

Bellissima “Bella”, scusa il gioco di parole. Penso sia il momento più vintage del disco…
Il brano si chiama “Balla (con la mano sulla pancia). Grazie per il complimento. Penso anche io sia il momento più vintage del disco.

Un EP oggi… questa colossale svendita della musica, questa crisi di supporti, questa dilagante povertà culturale. Questo diciamo sempre. Eppure? Il punto di vista di un cantautore che oggi pubblica un EP?
Per quanto riguarda me, pubblicare un EP risponde principalmente ad esigenze di promozione. Il materiale viene condiviso da un’agenzia di booking e da un ufficio stampa ed io ho la possibilità di suonarlo in giro. Chiaramente questo si scontra con tutte le problematiche che hai descritto sopra.

Chiudiamo con una curiosità: i Coniugi Orsini sono arrivati al divorzio alla fin della fiera?
I Coniugi Orsini non si scioglieranno mai.

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