LE PAROLE DEL LUNEDÌ: CAPITOLO 4

“SOTTO LO STESSO FRAGILE CIELO”

(Via delle Azalee n. 7)

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Pietro e Wanda – interno 1

(c’era una volta l’onore)

di Luigina Baschetti

Pietro e Wanda 1

Lei è licenziato. Riceverà a casa l’assegno della sua liquidazione”.

Non passava un giorno senza che Pietro sentisse quelle parole che riecheggiavano nella sua testa, ed erano passati 15 anni.

Eppure, più ci pensava e più si convinceva che aveva fatto bene, che lui era nel giusto, che erano loro quelli che sbagliavano. Lui aveva fatto il suo dovere sempre, anche in quell’occasione.

Aveva riferito l’accaduto alla signora Lucia, responsabile del personale addetto alle pulizie presso l’Ipermercato dove Pietro lavorava da 10 anni, sette mesi e 14 giorni.

Certo che sono sicuro! Li ho riconosciuti benissimo, sono gli orecchini della signora Baldini”.

E tu dici di averli trovati sul pavimento dell’ufficio del capo deposito, nel seminterrato, e poi di averli portati su, al primo piano, e lasciati sulla scrivania della signora Baldini?” Chiedeva Lucia per niente convinta.

Sissignora, proprio così” aveva risposto Pietro con assoluta certezza.

La signora Lucia aveva espresso molti dubbi al riguardo. Come faceva Pietro ad affermare che fossero della signora Baldini – che oltre ad essere la segretaria era anche moglie del dott. Baldini, Direttore Generale dell’Ipermercato – un paio di orecchini d’oro o forse placcati d’oro, con due grossi brillanti, o forse zirconi? Sapeva distinguere la differenza Pietro? Ammesso che il suo racconto fosse vero. Perché in realtà nessun altro oltre a lui aveva visto quei benedetti orecchini.

Sono sicurissimo, sono quelli che porta sempre. Non potevo lasciarli lì. Qualcuno degli operai del primo turno, la mattina dopo, avrebbe potuto prenderli prima che arrivasse il capo deposito. Che ne sappiamo noi che razza di gente gira tra gli operai, mica tutti sono brave persone, chi li conosce? I camion che arrivano giù al deposito provengono da tutto il mondo! Così li ho presi e li ho portati in segreteria. Io credevo di fare bene. Ci ho messo anche un bigliettino per spiegare come e dove li avevo trovati.”

Pietro e Wanda 2

Dissero che in segreteria, quella mattina, non erano stati trovati né gli orecchini, né il bigliettino. Dissero che la signora Baldini non aveva mai perso i suoi orecchini e che lui doveva smettere di raccontare quella storia perché non era possibile che la signora Baldini potesse aver perso un paio di orecchini nella stanza del Capo deposito.

Dissero che probabilmente Pietro aveva bevuto. Lui, che beveva solo una birra una volta alla settimana, quando insieme a Wanda si concedevano una pizza da Remo, a Testaccio.

Andavano il sabato sera perché la domenica la portineria restava chiusa e quindi potevano anche fare tardi. Andavano prima al cinema e poi a mangiare la pizza. Ogni sabato sera, da quando si erano sposati. Gli altri giorni non si poteva perché Wanda si alzava alle 5,30 per pulire le scale di un altro condominio ed essere di nuovo lì alle 8,00 per aprire la portineria del loro stabile.

Era una brava donna Wanda e lo era stata ancora di più in quell’occasione perché gli aveva creduto e lo aveva difeso con tutti, dichiarando che non potevano esserci dubbi, perché lui non beveva mai, salvo quando andavano a mangiare la pizza.

Solo che non era servito a niente.

La signora Baldini non lo volle neanche ricevere, quando Pietro chiese di parlarle per capire come poteva essere che lei non avesse trovato gli orecchini e il suo biglietto. Eppure li aveva messi in bella vista, davanti alla tastiera del computer. Com’era possibile che non li avesse visti? E chi altro poteva essere entrato nel suo ufficio? Lui aveva le chiavi perché aveva il compito di pulire personalmente quella stanza e poi aveva chiuso, come faceva sempre, dopo aver finito.

Circolarono tante voci dopo quella storia, sulla signora Baldini e sul Capo deposito, sospettati di essere amanti. Pietro non ci aveva proprio pensato e neanche adesso ci credeva. Sicuramente ci doveva essere un’altra spiegazione per giustificare la presenza degli orecchini in quella stanza. La cosa veramente strana era che fossero scomparsi dalla scrivania della signora Baldini, perché lui ce li aveva messi e poi aveva chiuso la porta a chiave. Però gli orecchini non erano stati trovati, almeno questa fu la versione ufficiale, e lui passò per bugiardo e per ubriacone. Una situazione imbarazzante ed intollerabile per la Società, per uscire dalla quale l’unica soluzione possibile era il suo licenziamento. Il sospetto che bevesse durante il turno di lavoro fu più che sufficiente.

15 anni, due mesi e 21giorni, da quel giorno.

Lei è licenziato. Riceverà a casa l’assegno della sua liquidazione”.

La liquidazione arrivò il mese dopo, insieme all’ultimo stipendio, 20.000 euro in tutto, quello che gli spettava per i 10 anni, 7 mesi e 14 giorni di lavoro prestato. Si aspettava qualcosa di più Pietro, ma dissero che parte dei contributi versati erano solo “figurativi” e poi c’erano state le assenze per malattia, quando aveva avuto la polmonite, e poi le tasse.

Sarà così”, pensava Pietro, lui non ci capiva niente, però si rivolse al Sindacato, consigliato dai colleghi.

Al Sindacato gli dissero che i conti erano giusti e che, purtroppo, non si poteva fare niente per il licenziamento perché non c’erano prove a suffragio del suo racconto, il biglietto e gli orecchini non li aveva visti nessuno, a parte lui. C’era solo la sua parola contro quella della segretaria-moglie del Presidente. Se avesse detto che si era sbagliato, che forse aveva sognato, se avesse chiesto scusa… Invece lui, testardo, ad insistere con quella storia degli orecchini!

Però, visto che ormai le cose erano andate così, forse, se voleva, c’era una strada estrema da percorrere…

Avrebbe potuto raccontare in giro di averla proprio vista la signora Baldini mentre usciva dall’ufficio del Capo Deposito, di notte, durante il suo turno delle pulizie, in orario piuttosto sconveniente. Si poteva far circolare la voce che lui aveva intenzione di fare ricorso, “Per finta, solo per spaventare chi sappiamo noi”, dicevano. Il dott. Baldini non aveva alcun interesse a riaprire quel discorso, sarebbe stato uno scandalo, e quindi sarebbe corso ai ripari. Certo, non lo poteva riassumere, questo è sicuro, ma probabilmente gli avrebbe offerto una buonuscita, una bella somma di denaro a titolo di risarcimento. E per mettere tutto a tacere.

Non era questa la soluzione che Pietro si aspettava. Si alzò e se ne andò senza neanche salutare.

Pietro e Wanda 3

Mentre tornava a casa, a piedi, per riflettere e decidere cosa dire a sua moglie, si chiedeva se fosse lui quello strano, in un mondo dove tutto andava per un verso che lui non riusciva a comprendere. Forse avrebbe dovuto almeno considerare la proposta, per Wanda, per darle un po’ di benessere, perché se lo meritava povera donna. Ma dopo, sarebbe riuscito a sopportare il peso della vergogna che avrebbe provato per il resto della sua vita per aver calunniato una persona? Loro dicevano che non si trattava di una vera bugia perché in fondo, se lui gli orecchini li aveva trovati lì, la “signora” c’era stata davvero in quell’ufficio!

Ma Pietro era un gentiluomo, anche se era soltanto un operaio delle pulizie, e non avrebbe mai fatto questo a una donna, anche se l’avesse vista davvero, lui non l’avrebbe mai detto a nessuno.

A casa, dopo aver ascoltato il racconto di Pietro, Wanda lo guardò fisso, mise le mani sui fianchi come quando sta per minacciare qualcuno o sputare una sentenza delle sue, e disse: “Ma tu, hai capito che cosa hai fatto? Hai pagato per tutti questi anni 10 mila lire al mese per la tessera del sindacato, per sentirti dire una cosa del genere? Lo sai quante pizze in più potevamo concederci? Ma come si permettono! Li dovevi prendere a calci nel sedere!”

Poi andò vicino a lui, gli prese teneramente il viso tra le mani grassottelle e gli disse “Ti ho sposato per questo, perché sei un uomo che non comprometterebbe mai l’onore di una donna, anche se non è la sua. Sono fiera di te. Ce la caveremo”.

Pietro e Wanda 4

Sono finiti presto, quei 20.000 euro della liquidazione, perché Pietro non riusciva a trovare un nuovo lavoro e ogni mese doveva attingere al conto in banca.

Lui ci provava, si presentava ad ogni richiesta di personale per qualunque genere di servizio, dalle pulizie, che poi era il suo mestiere, ai lavori più pesanti come il facchinaggio, a quelli più specializzati come falegname, idraulico, elettricista, imbianchino. Perché lui era il classico “uomo dalle mani d’oro”, come diceva Wanda, “un uomo d’altri tempi, come non ce ne sono più”.

Nessuno lo prendeva, era troppo vecchio, “Non c’è lavoro neanche per i giovani!” era la risposta più frequente che riceveva. Ma lui pensava che fosse perché si informavano e scoprivano che era stato licenziato perché sospettato di bere sul posto di lavoro. Un marchio che non si sarebbe cancellato mai.

Un’altra persona, al posto suo, si sarebbe lasciato andare, forse avrebbe cominciato a bere davvero, sarebbe caduto in depressione. Ma lui non poteva permettersi questo lusso, perché c’era la sua Wanda e non poteva lasciarla sola. Non poteva addossarle il peso di un uomo inutile che si piangeva addosso.

Non avevano avuto figli e già questa era una realtà che Wanda aveva dovuto accettare con una certa difficoltà. Si accontentava di badare ai figli degli altri, che spesso andava a prendere a scuola e li teneva fin quando tornavano i genitori. La pagavano per farlo, un introito extra che li aiutava ad andare avanti, ma lei lo faceva anche perché le piaceva occuparsi di bambini, anche se non erano i suoi. Che poi, lei li amava come fossero suoi.

Faceva tante altre cose Wanda, piccoli lavoretti di cucito per le signore del condomino, dolci per il bar all’angolo che li spacciava per produzione propria, iniezioni a domicilio.

Pietro, dietro raccomandazione della moglie, portava a casa qualche soldo occupandosi della manutenzione del condominio, cambiava le lampadine delle scale, aggiustava rubinetti, innaffiava il giardino, portava a spasso i cani. Poca cosa in confronto allo stipendio fisso di Wanda e piuttosto umiliante per Pietro, anche se lei non glielo faceva mai pesare.

15 anni, due mesi e 21 giorni, da quel giorno.

Lei è licenziato. Riceverà a casa l’assegno della sua liquidazione”.

Erano passati tutti quegli anni eppure continuava a sentire nella sua testa quelle parole come fosse stato il giorno prima.

Ogni tanto, ma solo ogni tanto, Pietro si chiedeva se l’avrebbe rifatto, potendo tornare indietro, se ne era valsa la pena.

E si rispondeva sempre di si.

Era un brav’uomo Pietro, onesto, sincero, pulito. Pulito nella coscienza, puro nel cuore. Una specie rara.

Pietro e Wanda 5

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