Indie-gesta: La Top 5 dei brand a cui gli Oblomov sono (veramente) grati

Indie-gesta: La Top 5 dei brand a cui gli Oblomov sono (veramente) grati

A cura di Oblomov

Lidl
Prima di partire per un concerto, un buon kit per il pranzo al sacco non può prescindere dal Lidl: arachidi tostate e salatissime, per ungere le dita e mantenere alta la concentrazione al volante; vino francese, per diquisire di sentori di straccio bagnato e sottobosco putrido; pizze surgelate che, dopo 200 km nel bagagliaio, saranno pronte all’uso. Al Lidl, poi, con pochi spiccioli ti porti a casa una fresa da legno.

Grundig
Con quello di lunedì scorso, sono già cinque i centri di assistenza Grundig a cui abbiamo fatto visita nell’ultimo anno. Purtroppo la garanzia della nostra televisione è scaduta. GrundNick è il componente più anziano degli Oblomov, è in giro dal 1956 e comincia ad avere qualche acciacco. Certo, alcune volte è colpa di Zachar se cade in terra, o se si strappa un fragile cavetto. O se il vino cade proprio lì. Zachar che, è bene ricordarlo, ha già assassinato una televisione che tuttora giace di fronte all’ex Spazio in Due, a Bologna. E un’altra a Berlino. E chissà quante altre.

Golovka svin’i
Da Golovka svin’i, piccolo ma rigoglioso negozio di prodotti sovietici, la gente fa la fila per provare le orecchie di maiale in gelatina. Dietro al banco, tra uova di ceramica e uova di storione, la sorridente Irina ti sa sempre consigliare la migliore vodka di importazione o spiegare come spedire un cane nello spazio o fabbricare in casa una fialetta velenosa al Polonio. Ne uscirai molto più tardi, con una grossa scatola di cartone e una copia omaggio della Pravda di giovedì scorso.

Babbel
Più volte abbiamo provato a dormire ascoltando lezioni di italiano, confidando che al risveglio saremmo riusciti a decifrare la bolletta dell’Enel. Ma niente. Poi siamo passati a Babbel, una full immersion di lezioni su congiuntivi e congiunzioni. Ma Zachar ancora confondeva tra pane e cane, con risultati imbarazzanti in cucina. Alla fine è bastato rispondere ai call center un paio di volte per imparare, quantomeno, a dire “no“.

Autogrill
Guardare in faccia un/una barista in piena notte, chiedendo un caffè, è un po’ come specchiarsi. Occhi assonnati su letto di occhiaie con cioccolatino in omaggio, quando c’è la promozione. Quasi sempre. Ti fissa per un attimo. Sa che lo chiederai. Su, forza. “Mi dà anche un po’ d’acqua?” Ecco. Tieni. E adesso voglio proprio vedere se trovi l’uscita…

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