LE INTERVISTE DI JUST KIDS SOCIETY: BE A BEAR

Intervista di Gianluca Clerici

Musica per dispositivi caldi diremmo noi. Ormai non è più una novità ma comunque sia resta sempre una piccola impresa. Parliamo di un disco realizzato interamente con iPhone. Parliamo del secondo lavoro del progetto di Filippo Zironi denominato Be A Bear. Esce per La Fame Dischi questo secondo capitolo personale del tutto solipsistico vista la produzione governata e condotta dal dispositivo portatile per eccellenza. Si intitola “Climb your time”. Le consuete domande di Just Kids Society:

Fare musica per lavoro o per se stessi. Tutti puntiamo il dito alle seconda ma poi tutti vorremmo che diventasse anche la prima. Secondo te qual è il confine che divide le due facce di questa medaglia?
Sicuramente prima di tutto per me stesso, sempre! Io sono uno di quelli che prende in mano la chitarra o una tastiera e si crea la propria colonna sonora del momento. Ed è una figata se ci pensi! Questa cosa sono sicuro che ci sarà per tutta la vita. Poi è ovvio che sarebbe bello se diventasse il mio primo lavoro, la musica mi “viene bene” ed è una grande passione da sempre. Ma per fare questo passaggio bisogna salire ancora qualche gradino perché in Italia non è facile vivere di sola musica. E come in tutti i settori purtroppo spesso non basta la bravura, ma serve fortuna o qualche “spinta o conoscenza”!

Crisi del disco e crisi culturale. A chi daresti la colpa? Al pubblico, al mercato, alle radio o ai magazine?
Più crisi culturale forse, la cultura genera musica, più in generale arte. Oggi assistiamo a fenomeni (boh?!) come Young Signorino…biiiiiiiiiiiiiiiipp!

Secondo te l’informazione insegue il pubblico oppure è l’informazione che cerca in qualche modo di educare il suo pubblico?
Sono sincero, ultimamente credo sia più l’informazione che insegue il suo pubblico purtroppo.

La musica di Be A Bear è un progetto interamente nato su iPhone. In qualche modo si arrende al mercato oppure cerca altrove un senso? E dove?
Non è un’arresa, credo sia solo uno degli infiniti modi per fare musica. Alla fine quando si ascolta una canzone nessuno pensa a come e dove è stata creata o in che modo è stata registrata. Volendo potrei anche non dirlo che la mia musica è fatta tutta con un IPhone, no?!

In poche parole…di getto anzi…la prima cosa che ti viene in mente: la vera grande difficoltà di questo mestiere?
Per me è il tempo. Ne ho veramente poco purtroppo e questa cosa mi limita.

E se avessi modo di risolvere questo problema, pensi che basti?
Penso di sì…oppure forse no perché inizierei a riempirmi di nuovo le giornate con infiniti altri nuovi progetti musicali!

Finito il concerto di Be A Bear: secondo te il fonico, per salutare il pubblico, che musica di sottofondo dovrebbe mandare?
“Stand up” dei Prodigy.

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