INTERVISTE – FANCIES

Intervista di Gianluca Clerici

Si parla di indie-pop ed è inevitabile sottrarsi al confronto, fosse solo per quel mood sonoro a cui ormai nomi come The Giornalisti ci hanno abituato. Inevitabile e me ne scuso. Non mi si può biasimare d’altronde. Senza gara e paragoni, dalla parte dei FANCIES sento una personalità spiccata verso un cliché certamente rispettato ma con qualche buona invenzione di loro. Esce il primo singolo dei FANCIES che si intitola “Al di là dell’Africa”, esordio apripista per un dico che ha tutte le carte buone per prometterci soluzioni per niente scontate come invece spesso la scena indie-pop fa e reitera nel tempo. Un concetto di leggerezza non solo per la musica e per il suo marketing ma anche per la vita… il bellissimo video la dice lunga su questo. Carattere e caratteristiche che danzano in un equilibrio precario tra omologazione di stile e personalità in linea con i tempi. Un artista poi deve saper utilizzare il linguaggio del tempo per parlare alla gente. E i FANCIES in questo hanno vinto sicuramente.

Fancies. Inevitabile pensare ai The Giornalisti purtroppo… o per fortuna? Cosa ne pensate?
Noi non ci sentiamo addosso quella influenza, ma se vengono rilevate delle assonanze probabilmente queste sono suggerite dalla provenienza geografica (l’Italia) e da, supponiamo, alcuni comuni ascolti giovanili. In questo senso non c’è alcun “purtroppo” e nessun “per fortuna” da rilevare, ma semplicemente un contesto di riferimento comune. Il nostro background musicale è molto variegato e risente di un percorso di crescita abbastanza preciso. Ci siamo formati ascoltando la musica americana degli anni 50, ci siamo poi innamorati di Bob Dylan ma anche della British Invasion, successivamente abbiamo approfondito la musica d’autore italiana con i primi brani rivoluzionari di Lucio Battisti, passando poi alla musica dance anni 90, alla French touch, l’house music, arrivando ad essere sedotti dal fascino delle produzioni più patinate del mercato americano, ma senza dimenticare uno dei casi musicali che forse maggiormente ha influenzato la canzone pop in Italia negli ultimi vent’anni, cioè il fenomeno Lunapop e la carriera solista di Cesare Cremonini. Tutte queste anime diverse, come si vedrà, si mischieranno insieme nei nostri lavori futuri.

Sole, mare, sicuramente la Sicilia porta l’ispirazione principale. Ci sarà un disco?
Noi del sud siamo un po’ meteoropatici. Il sole ci fa vivere delle sensazioni particolari, e la sua mancanza ci rattristisce. così come il mare che fortunatamente abbiamo dietro casa. Quest’estate ci saranno delle sorprese e più in là speriamo di raccogliere le nostre canzoni in un disco.

Cosa possiamo dire in merito: avrà questo mood oppure ci saranno punti di vista estetici diversi?
Diciamo che ci saranno i caldi colori estivi come quelli di Al di là dell’Africa, ma anche i più freddi e quindi malinconici, uno spettro di colori diversi che rispecchierà a 360 gradi la nostra identità poliedrica.

Musica oggi. Forse più di ieri si deve pensare ai cliché e alla forma per ottenere consensi. Voi che ne pensate?
Beh, se guardiamo bene, ieri come oggi, specie nel pop, i fenomeni musicali di maggiore successo hanno sempre lavorato su ogni aspetto della produzione, in modo da poter avere prodotti altamente curati, inevitabile quindi pensare anche alla forma, ma è sempre a partire dalla sostanza che si può parlare di vero successo, quello destinato a rimanere nella memoria del pubblico e non a durare una stagione.
Crediamo che i musicisti oggi siano forse più consapevoli del fatto che, se si vuole fare musica pop, si deve scendere leggermente a compromessi. Ma lavorando sodo, assistiti magari da un team di collaboratori che può aiutare a tenere alta l’attenzione sulle cose importanti, si riesce a dare all’immagine e alla comunicazione non una dimensione di superficialità e clichè ma sostanza e coerenza, diventando quindi un vero e proprio strumento per arrivare al pubblico nel modo più opportuno e per veicolare meglio la propria musica.

Un’ultima domanda che fare un po’ alla Marzullo, provando a parafrasare le belle sensazioni di questa canzone e le parole di questo ritornello che si ficca in testa e non ne esce facilmente. Al di la dell’Africa per voi c’è la Sicilia o il resto del mondo?
Al di là dell’Africa non è un posto in particolare, ma un accostamento di parole dato da una sensazione. Quella sensazione che in momenti particolari della tua vita ti arriva e ti concede quantomeno la scelta, di rimanere quello che sei o di cambiare radicalmente, andando alla ricerca di qualcosa migliore, magari al di là dell’Africa.

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