LE INTERVISTE DI JUST KIDS SOCIETY: JOHNNY CASINI

Intervista di Gianluca Clerici

Parliamo di bei dischi davvero. Eccovi un italiano emigrato nel resto del mondo che cercato e poi ha trovato la sua “America” in una produzione stellare sposata a braccia levate dal grande Phil Manzanera, IL produttore. Originario di Correggio, si chiama Johnny Casini e pubblica questo primo Ep dal titolo “Port Louis”. Noir e british, solare e piovoso, americano e figlio dei Beatles. Le strade si incontrano e sono notevoli i cliché e le didattiche di stile che ritroviamo in questo lavoro che non ha per niente l’aria di essere italiano. Niente di niente. Solo e soltanto un mestiere altissimo di grandi artigiani e di una scrittura che andava premiata e non poteva venir persa dalla solita indifferenza. A lui le consuete domande di Just Kids Society:

Fare musica per lavoro o per se stessi. Tutti puntiamo il dito alle seconda ma poi tutti vorremmo che diventasse anche la prima. Secondo te qual è il confine che divide le due facce di questa medaglia?
Il mio obiettivo è di unire il piacere di suonare per me stesso con il piacere di fare musica per lavoro.
Il confine che divide le due facce della medaglia è sottile e personale. Si tratta di avere la possibilità di sostenere le spese che la vita impone e la possibilità di investire su se stessi e sul proprio futuro. Con una metafora, a mio parere, più in alto si punta ad arrivare con la propria mongolfiera chiamata vita, meno pesi bisogna tenere in cabina.

Crisi del disco e crisi culturale. A chi daresti la colpa? Al pubblico, al mercato, alle radio o ai magazine?
Il settore musicale è profondamente cambiato rispetto a soli pochi anni fa. Si è passato dal vinile, alle cassette, ai CD, all’Mp3 e ora lo streaming su piattaforme Digitali. E’ evidente una grande rivoluzione che ha portato a un adeguamento sia di mercato sia culturale. Io penso che non sia quindi una crisi del disco e nemmeno una culturale ma una trasformazione. Evidentemente siamo ancora in un periodo di transizione, e per questo motivo che la sensazione generale è di diffidenza e di allerta.
Come in tutte le rivoluzioni, trasformazioni, evoluzioni si evidenziano aspetti positivi e anche negativi. Quello positivo che si hanno più mezzi e strumenti per comunicare la propria musica a un pubblico più ampio. Quello negativo che con questa inflazione di offerta è più difficile selezionare la qualità. Si rischia di abbassare il livello della cultura generale e della musica.

Secondo te l’informazione insegue il pubblico oppure è l’informazione che cerca in qualche modo di educare il suo pubblico?
L’innovazione tecnologica ha trasformato il modo in cui vivere il sociale e i rapporti tra le persone.
Credo che l’informazione abbia sempre avuto la capacità di canalizzare il proprio pubblico nelle direzioni più comode, oggi con queste nuove tecnologie incidono ancor di più. Soprattutto ora che i Social Network sono diventati punti di riferimento per il mercato, le mode e la politica.
Le tendenze sono canalizzate, create e indirizzate non dal pubblico ma dal sistema.

Johnny Casini e il suo rock americano dai toni scuri e fumosi. In qualche modo si arrende al mercato oppure cerca altrove un senso? E dove?
Cercherò sempre di utilizzare il mercato per divulgare il mio lavoro, senza esserne schiavo, attraverso le tecnologie e i mezzi moderni. Fondamentale, per me, sono i messaggi e la qualità del prodotto che immetterò sul mercato. Costruirò il mio percorso, un passo alla volta, rimanendo coerente con la mia filosofia nel creare la mia Musica.

In poche parole… di getto anzi… la prima cosa che ti viene in mente: la vera grande difficoltà di questo mestiere?
La mia prima grande difficoltà che mi viene in mente di getto è la mancanza di rispetto e riconoscenza, da chi non considera gli ambiti creativi e Artistici in generale come un “vero lavoro”. Aspetto che intacca la sensibilità già elevata di per se di un artista. La difficoltà quindi è di superare questi atteggiamenti, cercando nel possibile di non considerare questi commenti, da parte di chi non crede in te. Questa sfida, molte volte, è maggiormente più ardua perché ti trovi in contrasto con amici o famigliari.

E se avessi modo di risolvere questo problema, pensi che basti?
“Il segreto della felicità non è di far sempre ciò che si vuole, ma di voler sempre ciò che si fa.” (Lev Tolstoj)
Questa citazione riassume quello che io penso sul come risolvere le mie difficoltà. E penso che basti. Il concetto di successo in questo mestiere, a mio avviso, è poter vivere di musica, e non da confondere con il volere a tutti i costi fama e ricchezza.

Finito il concerto di Johnny Casini: secondo te il fonico, per salutare il pubblico, che musica di sottofondo dovrebbe mandare?
Per tutte le persone che dedicheranno il loro tempo e denaro per venire ad ascoltarmi e vedermi a un mio concerto, sicuramente musica che possa trasmettere positività, speranza e felicità: perché quello è il mio fine e scopo. Il messaggio che voglio esprimere con la mia musica è dare una speranza al bambino che c’è ancora in me. Creare, attraverso la mia arte, la mia musica, le mie parole e il mio agire, una piccola possibilità di poter vivere su un Pianeta che sia in pace, amore, libertà, fratellanza e amicizia. Senza barriere ne confini, senza odio.

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