LE INTERVISTE DI JUST KIDS SOCIETY: ANDREA GIRAUDO

Intervista di Gianluca Clerici

Un bellissimo disco quello di Andrea Giraudo, pianista, compositore ma soprattutto cantautore della scena cuneese e non solo. Di quella tipologia di artisti che vivono a prescindere e di sola espressione, vera e pura, di qualità… di quella che non ha troppo bisogno di essere sfamata nell’ego, dal rumore mediatico o dal benplacito del pubblico ammaestrato. Si intitola “Stare bene” ed è un raccoglitore di vita, di musica tanta, dal blues al pop passando per le sfumature fumose di jazz circense. E tantissimo altro… e lo capiamo benissimo anche dalle risposte che seguono che questo disco non è un banalissimo sottofondo per passare il tempo. Una nota di merito anche al nuovo video che lancia in rete il singolo “La Clessidra”. Ecco cosa risponde Andrea Giraudo per le consuete domande di Just Kids Society:

Fare musica per lavoro o per se stessi. Tutti puntiamo il dito alle seconda ma poi tutti vorremmo che diventasse anche la prima. Secondo te qual è il confine che divide le due facce di questa medaglia?
Innanzitutto non si può prescindere dall’onestà, che si suoni per se stessi o per altri. Se tradisci te stesso prosciughi all’ istante la sorgente che alimenta la tua arte, se tradisci gli impegni presi, ovviamente, vai a rotoli. Comunque per me il confine che divide le due facce della medaglia è sottile, tanto più sottile quanto più l’ artista è in grado di sintonizzarsi con il pubblico, condividendo le sue emozioni come se fossero dii tutti.

Crisi del disco e crisi culturale. A chi daresti la colpa? Al pubblico, al mercato, alle radio o ai magazine?
Direi che le responsabilità della creazione di questo ristagno, anzi, circolo vizioso, sono da dividere tra tutti.
Il pubblico che è impigrito e annichilito dall’oceano di musica che ha a portata di mano ed è annoiato dall’offerta stantia dei canali tradizionali che obbediscono a logiche aziendali tetragone e a meccanismi obsoleti; l’industria discografica poi, come tutte le grandi industrie come primo provvedimento anticrisi taglia i costi e non punta più un soldo nello sviluppo di progetti musicali nuovi, privilegiando un ristretto gruppo di artisti di comprovata fama. Ed ecco il circolo vizioso: il pubblico si annoia, diserta la musica, le major chiudono ulteriormente i rubinetti e così via …

Secondo te l’informazione insegue il pubblico oppure è l’informazione che cerca in qualche modo di educare il suo pubblico?
L’informazione insegue il pubblico solo nel caso in cui gli interessi economici degli addetti ai lavori coincidano con l’ offerta artistica del momento. In ogni caso la buona fede dell’informazione che vuole educare il suo pubblico, regge finché non si scontra coi diktat del capoccia di turno, cosi’ si trasforma in “ influenza” fino ai casi limiti del plagio e, pensando a certi programmi, alla circonvenzione di incapace.

Andrea Giraudo è un cantautore del mondo. Non solo del pop ma anche dell’America del blues e dello spirito. In qualche modo si arrende al mercato oppure cerca altrove un senso? E dove?
Finché mi confronterò con un pubblico non potrò né vorrò essere un artista completamente libero, per ragioni di empatia e perché no, anche un po’ di sana narcisistica ricerca di consenso ( chi non ama gli applausi scagli la prima pietra), non di certo per le logiche di mercato: la frammentazione dell’ offerta musicale permette ad ogni artista che lo desideri di sdoganarsi dalle mode del momento, sempre più aleatorie, per fortuna, individuando la propria nicchia di mercato che, con passione e volontà, può ampliare fino alle dimensioni di confort ideale.

In poche parole…di getto anzi…la prima cosa che ti viene in mente: la vera grande difficoltà di questo mestiere?
È difficilissimo farsi vedere e farsi riconoscere soprattutto vincendo l’ ostruzionismo che ti impedisce di salire a un livello superiore al tuo. Poi, ovviamente, per avere tanta visibilità occorrono tanti soldi.

E se avessi modo di risolvere questo problema, pensi che basti?
Assolutamente no: puoi salire sulla cresta dell’onda, ma poi devi anche sapere “surfare” sennò tutto è inutile.

Finito il concerto di Andrea Giraudo: secondo te il fonico, per salutare il pubblico, che musica di sottofondo dovrebbe mandare?
Sicuramente una musica di Nino Rota: il tema di 8 e 1/2 per esempio.

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