LE INTERVISTE DI JUST KIDS SOCIETY: PIA TUCCITTO

Intervista di Gianluca Clerici

Finalmente libera, da vincoli e dalle regole, libera nel suono e nelle parole, libera anche di tornare al passato e riprendersi quel che è sempre stato suo. Torna in scena PIA TUCCITTO con un bellissimo disco dal titolo “Romantico io” che in rete si arricchisce del video ufficiale del singolo “Tu sei un sogno per me” – feat. Federica Lisi con la quale ha condiviso il palco per il reading musicale iolei – e la versione ufficiale di “E…” uno dei suoi più grandi successi che ricordiamo in particolare per essere stata portata alle grandi masse nel 2004 dal grande Vasco. Un disco di dolcissimo rock che non ripesca solo dal passato ma guarda al futuro con grandissima coerenza e personalità. Un dietro le quinte ma anche un avanti tutta per una carriera di una delle più importanti rocker della scena underground italiana. E a le non potevamo non rivolgere le consuete domande di Just Kids Society:

Parlare di musica oggi è una vera impresa. Non ci sono più dischi, ascolto, cultura ed interesse. Almeno questa è la denuncia che arriva sempre da chi vive quotidianamente il mondo della cultura e dell’informazione. Che stia cambiando semplicemente un linguaggio che noi non riusciamo a codificare o che si stia perdendo davvero ogni cosa di valore in questo futuro che sta arrivando? 

Parlare di tutto è un’impresa, mi sento un po’ fuori luogo e un po’ fuori posto. Nel mio piccolo non mi sono mai fatta condizionare nel diventare popolare, oggi tutti vogliono apparire ma la qualità non esiste, la cultura ce l’abbiamo intorno ma nessuno la vede, manca la curiosità e l’umiltà, solo così si cresce.

E se è vero che questa società del futuro sia priva di personalità o quanto meno tenda a sopprimere ogni tipo di differenza, allora questo disco in cosa cerca – se cerca – la sua personalità e in cosa cerca – se cerca –  l’appartenenza al sistema? 

Io amo la musica, la mia musica, come ogni vero musicista che gli piace sognare non cerca niente perché ha già tutto.

Fare musica per il pubblico o per se stessi? Chi sta inseguendo chi? 

Io sono nata con le note dentro, non so perché lo faccio… ma se non la facessi morirei. Non inseguo nessuno è lei che insegue me.

E restando sul tema, tutti dicono che fare musica è un bisogno dell’anima. Tutti diranno che è necessario farlo per se stessi. Però poi tutti si accaniscono per portare a casa visibilità mediatica e poi pavoneggiarsi sui social. Ma quindi: quanto bisogno c’è di apparire e quanto invece di essere? 

Non è il mio caso.

Finalmente un disco libero da vincoli discografici. Finalmente un disco di rock libero come piace a te. Finalmente torna il rock che in qualche modo ha segnato le generazioni degli anni ‘90. Un’opera dell’arte e dell’ingegno, come questo disco, vuole somigliare alla vita di tutti i giorni oppure cerca un altro punto di vista a cui dedicarsi? 

Le canzoni di questo disco sono piccole fotografie senza tempo, sono delle mie emozioni rese in musica.

L’ho prodotto insieme a Frank Nemola e Luca Bignardi tra Shanghai e Bologna.

Parliamo di live, parliamo di concerti e di vita sul palco. Anche tutto questo sta scomparendo. Colpa dei media, del popolo che non ha più curiosità ed educazione oppure è colpa della tanta cattiva musica che non parla più alle persone o anzi le allontana? 

I live sono la cosa più importante per un vero musicista, però tutti vogliono fare musica, la qualità è scadente però la gente non si lamenta anzi si diverte…questo è lo scenario che ci circonda oggi, di chi è la colpa…dei soldi.

E quindi, anche se credo sia inutile chiederlo ai diretti interessati, noi ci proviamo sempre: questo lavoro quanto incontra le persone e quanto invece se ne tiene a distanza? 

La mia musica è per tutti, sempre se gli piace.

E per chiudere chiediamo sempre: finito il concerto di Pia Tuccitto, il fonico che musica dovrebbe mandare per salutare il pubblico? 

Di Pia Tuccitto.

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