RECENSIONE: CAssette – Onion hell and the tapir house

Recensione di Francesca Vantaggiato

I CAssette sono una band di Pechino sconosciuta a molti, come gran parte di ciò che accade nella cultura cinese, spesso minimizzata e stereotipata nei menu italianizzati dei ristoranti cinesi o – ancora peggio – nel misero luogo comune populista che i Cinesi stiano invadendo il nostro Belpaese. Succede anche che, quando si è di fronte a qualcosa proveniente da paesi che ci sembrano così distanti da noi, si viene stimolati da un senso di curiosità sicuramente striato da un innegabile esotismo. Si pensa: una band di Pechino? Chissà che strane cineserie tirerà fuori! In questi casi, che resti pure il senso di esotismo, purché si utilizzi questa curiosità per scoprire suoni, idee, voci e progetti che non sempre riescono a passare attraverso il mainstream.

Penso che questo sia anche il caso dei CAssette, di cui credo che MTV non passerà mai un video. Anzi, a pensarci bene non mi risulta di aver mai visto nessuna band asiatica – o anche mediorientale – sui nostri schermi o nelle radio dei grandi gruppi editoriali che monopolizzano l’etere. Un vero peccato, perché rischiamo di perdere cose davvero interessanti, come questa band nata dalla lunga conoscenza della cantante Teardroppy con il chitarrista Kram. I due suonavano insieme fin dai tempi della scuola in un gruppo chiamato Children Alpha, finché Kram – al tempo batterista – propose a Teardroppy di creare un nuovo gruppo dalle ceneri di quello precedente. Così nacquero i CAssette: mantenendo invariata la voce, Kram è passato alla chitarra e Wu è stato reclutato per il basso, mentre per trovare la batterista Kraft c’è voluto un po’ più di tempo. Si è quindi arrivati alla formazione attuale: “due XX, due XY. Due gemelli, due ariete. Un suono unico.”

Anche la storia di Onion hell and the tapir house è lunga: si tratta di un doppio EP che unisce Onion hell, il primo EP registrato nel 2012 – nella band il posto del batterista era ancora occupato da He Xiaozhou – e il secondo EP, Tapir house, registrato nel 2013 insieme alla nuova batterista Kraft. Entrambi sono poi stati mixati quest’anno da Kram e presentati insieme in questo doppio EP in uscita il 23 giugno (etichetta W//M). Si tratta perciò di un’anteprima con la quale i CAssette si presentano al pubblico, prima di lanciare quello che sarà il loro primo vero album.

I presupposti sembrano buoni. Il suono è davvero unico, nel senso che c’è armonia, compattezza, perfette corrispondenze tra voce, strumenti e i molti suoni elettronici che caratterizzano la loro musica. Forse i due EP nel loro complesso non sono poi così sconvolgenti, ma è vero che presentano delle novità e delle soluzioni stilistiche davvero interessanti. Ciò che colpisce è l’estrema delicatezza e leggiadria che pervade tutti brani. La voce di Teardroppy è una soffice carezza che ti sfiora anche mentre chitarra, batteria e basso sono più aggressivi e violenti, come in The love song e The losing pig. È un qualcosa che può far pensare all’eterea musica degli islandesi – i Sigur Rós ad esempio – o alla suadenza dei Blonde Redhead, ma con un senso di nostalgia che un po’ ti rapisce. Senza contare che Geminaries mi ha fatto pensare immediatamente ai The Cure.

Anche synth, suoni elettronici ed effetti collaborano nella creazione di un post-rock più armonico, come in Little boat to China. Forse le parti più hard-rock non sono poi tanto hard, ma è piacevole anche ascoltare qualcosa del genere, che riesca a trasmettere un senso di gravità pur mantenendo una certa morbidezza. Tapir house ne è un esempio: si trovano addirittura tracce di funk e dance davvero inaspettate, come in Onion hell o Kill the flowers, due brani dinamici e ritmati che forse mescolano un po’ troppe cose (funk + distorsioni + stoner + hard rock + altro) e che c’entrano poco con il resto della tracklist. Ecco, magari potrebbero non essere inserite in un ipotetico primo album, a meno che tutto il disco non vada per quella strada. Ma fa piacere sapere che i CAssette sappiano fare del buon funk: lascia la speranza che magari un giorno decidano di sviluppare anche questa direzione.

Peccato per i testi: mi sarebbe piaciuto scoprire cosa raccontano le canzoni di Onion hell and the tapir house ma, scusate, non so il cinese e di Google Translate non mi fido neanche un po’. So che capirete.

ONION HELL AND THE TAPIR HOUSE – CAssette
(Kram, 2014)
EP 1: Tapir House

  1. Prelude
  2. The love song
  3. Geminaries
  4. Tapir House
  5. Univolve

EP 2: Onion Hell

  1. Dogday I
  2. Little boat to China
  3. Kill the flowers
  4. Onion Hell
  5. The losing pig

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