LE INTERVISTE DI JUST KIDS SOCIETY: LUCA FOGLIATI

Intervista di Gianluca Clerici

Rock anni ’90, rock di periferia, rock di provincia che dunque diviene malleabile alle tinte sobrie del pop main stream. E torna l’amore, torna la passione, torna l’emancipazione. Insomma un bel ritorno al passato questo primo disco personale di Luca Fogliati dal titolo “Per te” che si impreziosisce del video ufficiale del primo estratto dal titolo “Vertigine” che troviamo ovviamente anche a seguire. Come dire: in barba al futuro ma senza neanche voltargli le spalle. Il suono e la lirica, la forma e quel preciso modo di stare al mondo. Indaghiamo con le consuete domande di Just Kids Society:

Iniziamo sempre questa rubrica pensando al futuro. Futuro ben oltre le letterature di Orwell e dei film di fantascienza. Che tipo di futuro si vede oltre l’orizzonte? Il suono tornerà ad essere analogico o digitale?
Il suono tornerà alle origini con meno elettronica,ma più chitarroni elettrici per dirlo alla Caparezza vogliamo più Stratocaster e meno DJ.

I dischi ormai hanno smesso di avere anche una forma fisica. Paradossalmente torna il vinile. Ormai anche il disco in quanto tale stenta ad esistere in luogo dei santi Ep o addirittura soltanto di singoli. Anche in questo c’è un ritorno al passato. Restiamo ancora dentro al futuro: che forma avrà la musica o meglio: che forma sarebbe giusta per la musica del futuro?
Il CD ho ancora meglio il vinile a sempre il suo fascino,per fortuna esistono i nostalgici che rimangono legati alle vecchie tradizioni.Nel futuro penso ci sia ancora spazio per i CD in formato fisico.

La pandemia ha trasposto il live dentro incontri digitali. Il suono è divenuto digitale anche in questo senso… ormai si suona anche per interposto cellulare. Si tornerà al contatto fisico o ci stiamo abituando alle nuove normalità?
Si tornerà a cantare e ballare sotto i palchi di tutto il mondo, questo è solo un momento che piano piano sta passando.La gente non vede l’ ora di ricominciare ad andare ai concerti.

Ed è il momento di parlare di questo esordio di Luca Fogliati. Le tue derive sembrano essere “macchiate” di un rock nostalgico e di una forma pop che è assai ancorato a quel che eravamo da adolescenti… e la cosa ci piace assai, sappilo. Come si inserisce dentro una scena ampiamente devota alla musica leggera digitale, immediata e quasi sempre densa di contenuti superficiali?
Abbiamo voluto fortemente insieme al produttore e arrangiatore Beppe Lombardi tornare indietro nel tempo come suono e intenzione.L’ album Per te racconta 15 anni di avventure musicali che ho voluto racchiudere in questi 10 brani.Siamo andati fuori dagli schemi facendo un disco più simile a gli anni 80 che ai giorni nostri.

E poi tutti finiamo su Spotify. Parliamo tanto di lavoro ma alla fine vogliamo finire in un contenitore in cui la musica diviene gratuita. Non sembra un paradosso? Come lo si spiega?
Negli anni purtroppo la musica è diventata usa e getta,ormai non si dà più peso alla qualità di un brano,ma si preferisce la banalità.Spotify dal canto suo ha fatto i miliardi su gli artisti distruggendo completamente la dignità salariale di un cantautore.Un pezzo comprato non può essere pagato 3 centesimi all’ artista questo non va assolutamente bene.

A chiudere, da sempre chiediamo ai nostri ospiti: finito il concerto di Luca Fogliati, il fonico cosa dovrebbe mandare per salutare il pubblico?
Finito il concerto di Luca Fogliati il fonico dovrebbe mandare Sogna ragazzo Sogna di Roberto Vecchioni per salutare il pubblico.

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