LAS NENAS ENTREVISTAN: CARGO

Intervista di Las Nenas 

Cargo Ph. Lorenzo Catapano

Ciao Cargo, benvenuto nella nostra rubrica las Nenas entrevistan. Sei un cantautore e producer romano che vive e lavora come architetto a Valladolid, capoluogo della Castilla y Leon. Ci racconti Cargo da piccolo? Che effetto hai nel ripercorrere i tuoi anni fino ad oggi e vedere dove sei arrivato?

Ciao! Grazie a voi per lo spazio, è un piacere. Sono sempre stato una persona molto timida e riservata, ma anche molto creativa. A scuola me la sono sempre cavata sia con il disegno che con la scrittura, e crescendo poi, avvicinandomi alla chitarra, ho scoperto una nuova via di espressione, come se le canzoni fossero un diario dove poter scrivere tutte quelle cose che il mio carattere mi portava a tenere dentro. Oggi se mi guardo indietro, vedo un bambino che è riuscito a esprimersi, a fare delle sue passioni qualcosa di concreto, sia nella musica che nell’ architettura.

A proposito di cambiamenti, una tua canzone ha proprio questo titolo. Ce ne parli? Quando l’hai scritta?

Cambiamenti è una canzone che ho scritto nel 2015, in realtà in una fase ancora in cui il progetto solista non era partito del tutto. Il tema mi è venuto in mente dopo aver letto Lo straniero di Camus, in cui il protagonista si lascia attraversare in maniera totalmente passiva dai cambiamenti tragici che la vita gli sta mettendo davanti. Nella canzone sviluppo questo tema che trova nella mia visione poi risoluzione nel ritornello, la necessità di reagire ma accettando il cambiamento.

Nella canzone Viole, brano con cui hai vinto il contest 1MNEXT 2021 e con cui ti sei esibito sul palco del Concerto Primo Maggio 2021, canti:

È impazzito il navigatore e ci sentiamo persi come pensieri volanti che non sanno mai dove andare se rimanere in testa oppure provare ad uscire…”.

I pensieri possono diventare un carburante per raggiungere un obiettivo oppure al contrario possono diventare una barriera difficile, bloccando la nostra azione? Raccontaci…

I pensieri rappresentano sempre le nostre barriere, convivono con noi. Ma sono sia barriere che motivazione allo stesso tempo. A volte ci fanno sentire persi, ci fanno dubitare, ma sono anche gli stessi che ci fanno sognare.

Il 28 ottobre hai pubblicato il brano Viole accompagnato dall’omonimo videoclip. Nel video realizzato da Lorenzo Catapano, ti sei trasformato in un addetto alle pulizie. Perché?

Volevamo tradurre in immagini questo sentimento del perdersi, e l’idea di vivere l’ambiente scolastico che di per sé è uno spazio molto affollato, in totale solitudine, ci sembrava un’idea interessante per tirare fuori questa emotività.

Al minuto 2:45 del video cancelli parole d’amore alla lavagna: vediamo sparire le scritte i love you. È così facile cancellare un sentimento nella realtà? Come si può ricominciare dopo la fine di una storia?

Non credo che nessuno sia in grado di cancellare nulla, solo il tempo cura le ferite e ne affievolisce il dolore. Sicuramente un buon primo passo per ricominciare è innanzitutto accettare la nuova condizione e cercare di capirne i motivi in maniera razionale.

Cargo Ph. Lorenzo Catapano

Da buon architetto che vive a Valladolid non potevamo non chiederti una curiosità: hai avuto modo di vedere la casa in cui ha vissuto Cervantes, l’autore di Don Chisciotte, tra il 1604 e il 1606? Se si, cosa ti ha affascinato?

La cosa più affascinante forse è respirare il passato di un periodo che in gran parte architettonicamente è andato perso, di quando Valladolid era capitale dell’Impero, e quindi città molto viva anche a livello artistico.

Valladolid da una parte, Roma dall’altra. Come ti hanno influenzato la Spagna e l’Italia nel lavoro e nella musica?

La Spagna ormai è una seconda casa ed un Paese che amo, adoro le sue tradizioni. Penso di essere stato più influenzato dall’ architettura spagnola che dalla musica. Sto continuando a conoscerla.

Hai pensato di scrivere un singolo in spagnolo? Ti piacerebbe collaborare con un artista spagnolo?

Sinceramente non ci ho mai pensato, però sarebbe sicuramente divertente. Su tutti direi i Vetusta Morla, soprattutto nei testi sono anche molto vicini al mio stile di scrittura.

Ci anticipi qualche novità sui tuoi progetti futuri?

Sicuramente cercare di dare continuità con la musica da far uscire, probabilmente già prima di Natale uscirà qualcos’altro. E poi c’è la questione live, stiamo preparando un tour di sei date, finanziato dal Nuovo Imaie, come premio per la vittoria al Concerto del Primo Maggio, non vedo l’ora di partire.

Zoltán Kodály, compositore ungherese, disse:

Se l’architettura + la scultura + la pittura sono da costruire, la musica è! La musica è il respiro-voce del cielo, della terra, del mare, del fuoco: sussurro di brezza, vento; murmure, fruscio di note delle foglie dei pioppi ansimanti; gorgoglio dell’acqua marina sugli scogli; il caldo sonoro della fiamma che scalda i miei fratelli Romi attendati sotto le stelle nelle periferie di Parigi, di Milano, di Sassari…”.

Cos’è per te la musica? E l’architettura? Ci piacerebbe scoprire la tua visione…

Ho sempre avuto una propensione all’arte in generale, e la musica e l’architettura sono le due grandi passioni in cui credo di esprimere meglio me stesso, la mia parte creativa e quella più razionale. Sono due discipline che hanno un processo creativo molto simile, lavorare su idee sconnesse per renderle equilibrate, armoniche. Amo quello che faccio, se non sto suonando sto disegnando, e viceversa… spero di riuscire a portare avanti sempre le due cose, cercando di non lasciare mai indietro nessuna delle due, perché dietro a tutte le passioni c’è sempre grande impegno e sacrificio.

Cargo Ph. Lorenzo Catapano

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