POESIA: I notturnali di D.E. Iannace – Rinunciamo a capire

Poesia di Davide Emanuele Iannace

Rinunciamo a capire

Rinunciamo a capire

Ciò che il futuro dice

Mentre fuori già piove

E non c’è tempo nemmeno

Di aprire l’ombrello.

 

Sembrava tanto facile,

dietro le finestre,

tè in mano e te vicino,

di seguire il futuro e

disegnare linee.

 

La pioggia scava profonde

Fosse tra la terra e le strade,

ci si inciampa e cade

e c’è fango e schizzi,

ci si bagna e cade.

 

E non ha senso quando

Si perde anche la rotta.

Il tempo passa, ma

Le vele restano aperte

E ci portano lontano.

 

Cambia la stagione,

non c’è ancora il sole fuori,

eppure c’è il buio

anche dentro.

Fa freddo, così.

 

Cerchiamo con la mano

Le ultime candele,

per trovare nei raggi

la speranza dei

salti verso alberi nuovi.

 

Rinunciamo a capire,

la distanza stellare tra

l’ampiezza delle nostre scelte,

la sciocchezza delle nostre

parole mute e gridate.

 

Rimaniamo noi, alla fine,

nell’ombra dove i disegni

assumono la forma di sogni

e i sogni assumono

la solidità dei baci.

 

Rimane fissa l’idea,

di essersi persi nel tempo

attimi di pelle e cuore

che ritorneranno solo

nei ricordi oramai dispersi.

 

Tra campi e cenere, foreste

E monti, passi e valli.

Poi, ritrovati, tra vie ancora

Non viste, ma appena vissute,

come ciechi in Lisbona.

 

Rinunciamo a capire,

presi dal vivere, forse

più che dal pensare.

Così, forse, torniamo

A presenti formidabili dove

Ci sono pause e scatti e poi

Amori e lotte, e poi case

E chiese, e santuari di ossa e

Di baci, e di abbracci, e di addii,

di infiniti scherzi, di infinite frasi,

di scale lente percorse sotto acque

scroscianti che fanno ridere e che

significano tutta una vita.

Ph. Osman Rana – Unsplash

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