RECENSIONE: Supersonic Bus – “Supersonic Bus”, 2022

A cura di Gianluca Clerici

All’esordio con il loro primo ep eponimo di cinque tracce, la band veneta dei Supersonic Bus composta da Andrea Basso, Giacomo Piatto, Damiano Bizzotto e Cristiano Dionello, riporta l’essere umano nella sua giusta dimensione, quella di elemento nel mondo e non di padrone. Cinque brani che parlano dell’uomo e del suo valore umano e non di Dio autoelettosi toccando le sue fragilità, il suo posto nel mondo e con il biglietto da visita del brano accompagnato dal videoclip di Bomb in he meadow, la band riesce a fare uno sgambetto all’uomo comunicandogli che il mondo, senza di lui, continuerà a scrivere la sua storia:

“se si osserva la storia,ci sono state tante persone prima di noi di cui non sappiamo nulla e non ci rendiamo conto che dopo di noi ci saranno persone che probabilmente non sapranno nulla di noi”

 

Brani che sono il bastone e la carota all’umanità che tra ritmiche forti e voci (ben incarnate da Andrea Basso) sembrano aleggiare sulle nostre teste richiamando all’umiltà.

Musicalmente, la band si ispira a sonorità che hanno rivoluzionato la musica mondiale, mentre i testi non sono mai frivoli lasciando una bella sensazione per chi cerca sempre fuori qualcosa di nuovo nella musica. I testi sono il risultato voluto di un Andrea Basso introspettivo che ripercorre la vita dal microcosmo fino ad esaltare il macro e la sua affascinante complessità.

Una buona prima prova di questa nuova band che ha osato bene nel suo primo passo ma che deve necessariamente osare ancor di più se vorrà esprimere tutto il potenziale di cui è certamente in possesso.

TRACKLIST
01. Love for My Life
02. Bomb in the Meadow
03. Wake me Up
04. Hollow sky
05. Tomorrow

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