LIVE REPORT: Garbatella IMAGES 2022@ 10b Photography [Roma] – 15/09/2022

Poesia di Davide Emanuele Iannace

Raccontare Garbatella in una foto

 

Settembre è un mese che ha il sapore primaverile della ripartenza. L’estate va chiudendosi, le scuole ritornano insieme ai loro noiosi carichi di studio, le città tornano ad animarsi di chi alacremente le ha abbandonate durante le calure agostine. Anche l’arte torna ad attivarsi, nella forma di mostre ed eventi che tornano a popolare gli angoli prima mogi e stanchi della metropoli. Così, anche a Roma fioccano gli inviti e le mostre, i risultati dei lavori durante le ore calde dei mesi precedenti, tra cui quello ospitato a 10b Photography, nel cuore del quartiere storico, romanissimo, della Garbatella. Tra i lotti pre- e post-fascisti, si nasconde una piccola galleria d’arte dove si è conclusa la serie dedicata proprio allo storico quartiere romano. Per molti, l’ambientazione de “I Cesaroni”. Per i suoi abitanti, uno dei cuori pulsanti della capitale, ancora lontano – ma non troppo, sfortunatamente – da quelle logiche di gentrificazione che hanno invaso insieme al turismo già i luoghi storici come il centro, Trastevere, Monti.

 

Garbatella IMAGES 2022, con foto di Angelo Raffaele Turetta e Sanne De Wilde, ha voluto catturare l’essenza di questo quartiere in trasformazione che per molti rappresenta il fulcro di una Roma che è andata lentamente sparendo, sommersa dal progredire dell’onda del tempo e del XXI secolo. Due nomi, quelli di Turetta e De Wilde, che hanno bisogno di ben poche presentazioni. Due nomi che hanno provato a catturare l’essenza dei lotti, queste strutture un tempo popolari che riempiono e caratterizzano Garbatella, tramite le loro foto.

Opera di Angelo Turetta – courtesy of Culturalia

Le foto di Turetta sono in bianco e nero, e sembrano cercare di seguire le ombre stagliate dai palazzi e dai segni dell’umana attività, interconnessa strettamente con l’avanzare della natura all’interno della città. Se dobbiamo spesso pensare a Roma, una parola che viene in mente come aggettivo è decadente. Roma è una città decadente, la perfetta sintesi della gloria e poi della caduta, della ripresa e di quel lento cammino sul filo di un rasoio, divisa tra lo splendore e la completa caduta. Chi vive Roma quotidianamente spesso è portato a dire che sia già nel totale caos.

Le foto di Turetta riportano una dimensione umana e naturale diversa, una in cui l’artificio si è andato miscelandosi con l’avanzare inesorabile di ciò che si è provato a sedare e controllare. Garbatella è nata come una città giardino, un prototipo degli anni ’20 che mirava a realizzare qualcosa di nuovo in una città che all’epoca andava vivendo nuove inattese trasformazioni. Così, quei giardini controllati a volte tornano a conquistare spazi, spazi che diventano delle fratture nell’ordine prestabilito dei e dai lotti. La città in bianco e nero, quella notturna e un po’ sfocata che appare nelle foto di Turetta, quella delle forme inattese umane, dei segni inequivocabili della vita che prende piede nelle parti più inattese, è una città che è cresciuta, cambiata, che si è rovinata. È una città che vive di futuro e passato allo stesso tempo, in un presente in costante trasformazione.

Opera di Angelo Turetta – courtesy of Culturalia

Se gli occhi di Turetta vanno verso la sua generalità, lo sguardo di Sanne De Wilde si cela e si cala nel dettaglio, nei singoli dettagli di queste foto color seppia. Sono i dettagli quelli che la De Wilde mette in risalto, i dettagli delle piante secche e dei muri screpolati, i dettagli di ciò che è vivo dentro il quartiere immobilizzato dalle foto. Sono i dettagli che danno indizi sulla forma generale delle cose. La pianta suppone il vaso, spesso l’erba suppone un tratto meno curato degli altri dèi grandi giardini che si stagliano tra i lotti. Quell’accenno di stendino con i panni ricorda una vita dietro le finestre chiuse. È la città nella città, quella che viene narrata abilmente tra le pagine delle Le città invisibili di Italo Calvino, che in fondo è il leitmotiv di tutto il lavoro che ha coinvolto tanto i due fotografi che altre giovani promesse e non solo, ma ci arriveremo.

Opera di Sanna de Wilde – courtesy of Culturalia

Italo Calvino, in quello che viene ritenuta una delle sue opere più affascinanti, “Le città invisibili”, ci ha parlato di città che non esistono e che costituiscono idealtipi creati dalla mente di un Marco Polo alla corte del Khan, città dove si estremizzano diversi lati dell’anima umana e del comportamento. Ma non è solo una metafora dell’umanità. Anzi, le città invisibili di Calvino, nel loro surrealismo, sono una riflessione sul senso d’esistere in comunità, all’interno di una realtà fatta di un labirinto di edifici e di costruzioni.

 

Ma la città non dice il suo passato, lo contiene come le linee d’una mano, scritto negli spigoli delle vie, nelle griglie delle finestre, negli scorrimano delle scale, nelle antenne dei parafulmini, nelle aste delle bandiere, ogni segmento rigato a sua volta di graffi, seghettature, intagli, svirgole.“

Opera di Sanna de Wilde – courtesy of Culturalia

Quel passato è quello che si intravede tra le righe foto dei due artisti. Si nasconde il suo passato e si intravede tanto il presente, quanto il futuro. Per questo che altrettanto interessanti sono altri due lati di questo lavoro, il cortometraggio a cura di Francesco Zizola – i cui lavori abbiamo già precedentemente visto proprio a Roma – e i lavori di diversi giovani artisti proprio di Garbatella, che grazie al supporto dei due principali nominati, hanno prodotto qualcosa di nuovo e di diverso.

 

I giovani fotografi under-18 hanno lavorato per realizzare delle visioni alternative del loro quartiere, qualcosa che provenisse proprio dal basso, qualcosa che fosse creato proprio da coloro che questo quartiere non lo visitano, ma piuttosto lo hanno nelle vene, lo sentono scorrere nel sangue. Sotto la guida di un maestro con Turetta, hanno creato qualcosa di nuovo, qualcosa di innovativo nel loro piccolo, per gettare lo sguardo dei giovani sul futuro di un quartiere protagonista di trasformazioni.

I loro lavori, proprio per questo, non si troveranno in galleria, ma proprio dentro i lotti stessi dove sono stati prodotti, comunione finale tra l’artista, l’opera e la propria fonte d’ispirazione. Un legame indissolubile in questo caso quello comunitario, che è figlio ma anche padre del rapporto artistico stesso.

Visita ai lotti – da Culturalia

Il progetto di Zizola è diverso, perché si affonda in un futuro – nelle immagini del futuro –, quello di una distopia in cui la relazione tra umani e animali (i piccioni, in tal caso) sono diventanti di stretta interdipendenza e necessaria alla sopravvivenza, dopo un disastro inatteso. In un video dai colori alternati, modificati dall’artificio umano, vi è la metafora delle nostre dipendenze dalla natura, di cui siamo figli, e al contempo anche a volte detrattori, dittatori.

 

E non c’era luogo migliore in cui ridiscutere la relazione tra Uomo e Natura se non proprio in un quartiere, Garbatella, che in un’epoca inaspettata come gli anni ’20 del secolo scorso, quella relazione un tempo scontato tra città e natura andava rivoluzionandosi. Forse, la promessa della sua costruzione è stata tradita, ma l’occhio dell’artista che scava va a ricercarlo e ritrovarlo, tanto nel bianco e nel nero, che nel seppia, che nei dettagli dei più giovani.

Visita ai lotti – da Culturalia

La città, nei suoi dettagli, è l’anima umana che si fa cemento e pietra, messa in risalto nella sua decadenza, così come nel suo innato desiderio di diventare qualcosa di altro, di essere riorganizzata e rivissuta, continuamente. Una città, insomma, in perenne movimento.

 

“Le città come i sogni sono costruite di desideri e di paure, anche se il filo del loro discorso è segreto, le loro regole assurde, le prospettive ingannevoli, e ogni cosa ne nasconde un’altra.“

 

DOVE: 10b Photography, Via San Lorenzo da Brindisi, 00154 Roma

Dal martedì alla domenica, dalle 18 alle 20 previa prenotazione mail

Ingresso libero nei lotti di Garbatella

Lotto 24: Ingresso da Via G. De Jacobis

Lotto 28: Ingresso da via Marignolli e via Guglielmo Massaia

Lotto 38: Ingresso da via G. da Capistrano, via Roberto de Nobili, via Guglielmo Massaia

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