Recensione di Claudio Delicato
Dopo aver sbancato YouTube con il singolo Aiutatemi e la pubblicazione dell’omonimo EP che ha permesso alla band di Marino di vincere svariati premi, aprire concerti di gruppi illustri (Bud Spencer blues explosion), di quelli più in voga nel 2001 (Linea77) e quelli capitanati da cantanti che non si lavano (Nobraino), i kuTso pubblicano il primo vero e proprio LP Decadendo (su un materasso sporco). Per le band che diventano virali con una sola canzone il disco d’esordio è lo spartiacque che le inquadra in modo definitivo: puoi diventare un serio fenomeno da prendere in considerazione o l’Andreas Johnson del ventunesimo secolo, ma con molti cessi chimici del Circolo degli Artisti e negroni con la bandierina della Repubblica Centroafricana in più.
Bene, dal mio personale punto di vista i kuTso rientrano nella prima categoria: Decadendo è un disco piacevole, ben suonato e prodotto ma soprattutto cantato ad altissimi livelli, con il vocalist Matteo Gabbianelli che, se non spacca i vetri, quantomeno li incrina. Musicalmente l’album non è il prodotto più innovativo degli ultimi decenni, ma fa il suo: un rock accattivante con evidenti sfumature punk e un certo gusto pop negli arrangiamenti. Grazie a Dio c’è ancora qualcuno che si ricorda che si può suonare usando veri e propri strumenti invece di campionarli al computer, e particolare menzione in questo senso merita il bassista Luca Amendola, che dopo Gabbianelli è il componente che dà più valore al sound della band.
Il punto di forza dell’LP è che è un disco orecchiabile al punto giusto, che strizza l’occhio all’ascolto facile senza mai scadere nel paraculo. Il gruppo di Marino non ha cercato di comporre dodici cloni di Aiutatemi, al contrario ha dimostrato di avere parecchie idee e più di un pezzo potrebbe essere un singolo da RockIt (per quanto si possa discutere sulla positività o meno di un’eventualità del genere).
I momenti più interessanti sono le atmosfere ska del citazionista Marzia e l’allegra Questa società, forse il pezzo migliore del disco. Del singolo Lo sanno tutti è anche stato realizzato un video in collaborazione con Raffaele Vannoli e The Pills, per cinque minuti ad alto tasso hipster. C’è poi una coraggiosa cover de La canzone dell’amore perduto di de André che non mi ha fatto venir voglia di cospargere la testa dei kuTso di miele dopo averli interrati fino al collo in prossimità di un covo di formiche rosse, quindi vuol dire che non sfigura. L’unica nota stonata è la versione “kuTso & friends” di Aiutatemi, che non ha il mordente dell’originale ma va bene così, con il successo che ha avuto la canzone la cosa era dovuta.
Insomma, questo disco dalle atmosfere scanzonate e i testi simpatici risulta ben più che piacevole; ergo, se amate concludere le cene a base di porchetta ad Ariccia tirandovi molliche di pane con i commensali durante una gara di bestemmie, be’, allora fate in modo di procurarvi Decadendo al più presto.
DECADENDO (SU UN MATERASSO SPORCO) – KUTSO
(22R/Matatron/Cosecomuni, 2013)
- Alé
- Siamo tutti buoni [feat. Giulia Anania & Mini K]
- Marzia
- Lo sanno tutti
- Questa società
- Via dal mondo
- La canzone dell’amore perduto [cover Fabrizio de André]
- Eviterò la terza età
- Stai morendo [feat. Andrea Ruggiero]
- Precipiti più giù
- Perso
- Aiutatemi [kuTso & friends version]
[youtube=http://youtu.be/_fhRYPbA9FE]
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