RECENSIONE: BLUMOSSO – In un baule di personalità multiple (2018, XO La Factory/ Cabezon Records)

Recensione di Tommaso Della Santina

Cosa che cosa quando dicevi cosa ed io, tremavo

Poche semplici parole sussurate, fumose e che centrano in pieno l’anima e l’identità dei Blumosso caratterizzata da quell’attenzione quasi involontaria ai più piccoli dettagli della vita quotidiana che possono passare inosservati per anni, preparandosi ad esplodere, e poi, un giorno, cambiarti la vita, radicalmente. Così anche solo la pronuncia di una parola qualsiasi, uscita dalle labbra della persona giusta, può racchiudere un significato esente da spiegazioni razionali.

In un albergo di Milano è la prima traccia di In un baule di emozioni multiple , il disco d’esordio della band guidata da Simone Perrone. Il disco è un concept album che vuole raccontare una storia d’amore nata per caso, che stupisce e che lascia senza fiato.

Il protagonista però di questo disco è indubbiamente la filosofia esplicativa che anima i testi di tutte e dieci le tracce. L’attenzione si decentra spesso dalla storia dei due amanti per concentrarsi soprattutto sulle somme generali che tira il nostro innamorato nell’affrontare ogni passaggio della relazione.

I due si incontrano in un hotel di Milano e dopo poco si innamorano, tutto è Diverso per un po’ ma poi la quotidianità spinge lei ad allontanarsi e la paura che possa Piovere si fa spazio nel cuore dell’innamorato. Seguono Quella maledetta estate, che rappresenta la fine della relazione e spinge l’ascoltatore alla riflessione su quanto sia facile idealizzare con Non eri un Angelo e di come l’idea di qualcuno ci possa stregare più della persona stessa.

L’ultima traccia ci riporta alla realtà, e soprattutto alla riflessione profonda sullo stato delle cose e su come spesso ci illudiamo di avere controllo nella vita che in realtà non è altro che un mare inarrestabile.

In un baule di personalità multiple è indubbiamente un’ottima prova stilistica e brilla soprattutto per i testi. Il concept di partenza viene superato da un’analisi che non cura solamente la storia d’amore dei due personaggi, ma si spinge oltre fino a studiare l’essenza stessa delle emozioni e delle connessioni che ci spingono a cercare risposte a domande che spesso non troveremo mai.

Musicalmente siamo di fronte ad un disco di cantautorato puro che pesca tanto dalla tradizione quanto dai tempi moderni, azzardando anche qualcosa di nuovo e sperimentale qua e là. Gli strumenti acustici si intersecano a tratti con synth e spunti provenienti dall’elettronica lo-fi del panorama nostrano (vedi Colombre) creando una perfetta sinergia all’interno del disco.

Un ottimo esordio per i Blumosso con un disco orecchiabile, di un pop dolce e delicato ma mai scontato.

COVER

Blumosso – In un baule di personalità multiple
(XO La Factory Cabezon Records, 2018)

TRACKLIST:
1. In un albergo di Milano
2. Diverso
3. Il giorno che ti ho incontrato
4. Abbracciami amor mio
5. Piovere
6. Hai finito la noia
7. Irmã cara
8. Quella maledetta estate (mi ricordi)
9. Non eri un angelo
10. All’ultimo secondo

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