Alfredo Annicchiarico è nato a Foggia nel 1964, lavora in un grande gruppo assicurativo occupandosi di Human Resources recruiting. In questa intensa intervista, presenta la sua ultima pubblicazione. Non sono io tutto è il primo romanzo pubblicato con Les Flâneurs Edizioni.
a cura di Lisa Di Giovanni
Come si sente Alfredo Annicchiarico quando deve calarsi nei panni dello scrittore?
Come un palombaro che si immerge ogni volta per cercare nuovi fondali, possibilmente ancora sconosciuti.
Ha un luogo che predilige o orari particolari per scrivere?
Il mio luogo per eccellenza è lo studio che – durante le ore lavorative – uso per la mia professione. Alla sera, e durante le ferie estive e i weekend, quella stanza diventa il luogo nel quale ricevo i miei personaggi come si fa con gli amici.
Come si sente quando scrive e dove e come trova ispirazione?
Leggero, quasi sospeso, anche perché per me la scrittura (parimenti alla lettura) è un momento di pura evasione. L’ispirazione mi può venire da un singolo attimo di vita vissuta o letta: mi piace molto assorbire la realtà che quasi mi assale e contestualizzarla nei perimetri di un foglio di Pages o Word.
Ha pubblicato innumerevoli libri, quali sono quelli che le hanno dato più soddisfazione e che l’hanno fatta conoscere maggiormente al pubblico?
Intanto Cadenza d’inganno, un romanzo storico ambientato nel Galles del 1865. Poi il dittico Visita di Stato e Gli imperfetti. Mi hanno dato soddisfazione perché li ho scritti divertendomi, e non è cosa da poco. Devo anche dire che Non sono io tutto è partito bene, si sta facendo apprezzare dai lettori.
Non sono io tutto, scritto con un linguaggio diretto e avvincente, di cosa parla e quali sono i personaggi chiave?
Avevo in mente da un po’ l’idea di scrivere un romanzo che parlasse del percorso di santità di un uomo comune. I personaggi principali sono Zeno, fotoreporter freelance sui generis, la sua amica libraia di cui è da sempre innamorato, e, il fratellastro Leonardo, morto alcuni anni prima, e oggi in odore di beatificazione.
Quali sono i suoi progetti futuri? Cosa deve aspettarsi il suo pubblico?
Mi piacerebbe scrivere un romanzo sul tema della giustizia riparativa, attraverso la lente di un ex terrorista.
Come e se riesce a conciliare la sua vita lavorativa con quella di scrittore?
Riesco a conciliarla, dando ad ognuna i giusti spazi. Entrambi i momenti sono necessari soprattutto per la mia crescita umana.
Se dovesse dare dei consigli agli autori emergenti cosa direbbe loro, sia in merito al mondo dell’editoria che alla ricerca di un buon editore?
Intanto chiederei loro quanto e cosa hanno letto prima di tentare questa avventura. Poi consiglierei loro di alzare la guardia e di non cedere alla fretta della pubblicazione. Come dice il mio editore “un libro non cambia la vita”. Io ci aggiungo che la vita vissuta attraverso nuove esperienze e letture può cambiare però il modo di affrontare la scrittura stessa. Un buon editore è colui il quale non ti da fretta.
Per concludere, può citare un libro o una frase che più la rappresenta tratta da opere di letteratura?
“La vita è questo, una scheggia di luce che finisce nella notte” dal Viaggio al termine della notte di Céline.
Contatti
https://www.facebook.com/alfredo.annicchiarico.52
https://www.lesflaneursedizioni.it/
https://it-it.facebook.com/lesflaneursedizioni/
Link di vendita
https://www.lesflaneursedizioni.it/product/non-sono-io-tutto/