VideoAnalisi di Alice: Fedez, Achille Lauro, orietta Berti – Mille

A cura di Alice Galimberti

Copertina Analisi Mille

Per la nuova rubrica VideoAnalisi, che avrà cadenza bimestrale qui su Just Kids Magazine, si parte con l’analisi del video di Mille, brano che è stato ascoltato ovunque e da chiunque. Ad oggi questa hit tormentone dell’estate 2021 è ancora passata in radio, l’hanno canticchiata i bambini (compreso Leone Lucia Ferragni) e sui social gli utenti si sono scatenati con balletti e meme a tema.

Se all’inizio si poteva pensare che il trio Fedez-Lauro-Berti costituisse un connubio improbabile, ad oggi si è rivelata essere una delle scelte più azzeccate a livello musicale per unire intere generazioni.

Mille è nato come brano musicale, ma il suo racconto si è sviluppato su più media differenti (web, tv e radio), pratica iniziata con l’avvento del digitale e l’influenza postmoderna negli anni Ottanta. Il sociologo Kevin Robins afferma che:

stiamo subendo una rivoluzione dell’immagine senza precedenti, e questa supposta rivoluzione viene associata alla transizione storica verso un’era postmoderna[1].

In questo quadro, si può affermare che Mille è un esempio di quello che il filosofo e critico letterario russo Michail Bachtin definisce eterogalassia, ovvero una coesistenza dialogica tra linguaggi fatta di:

contraddizioni ideologico-sociali tra il presente e il passato[2].

Nel video di Mille, diretto da Giulio Rosati, il rimando al passato e alla storia del cinema è evidente e chiaro. L’ambientazione è quella dei favolosi anni Sessanta. Scelta non casuale, visto che sono stati gli anni segnati dagli effetti della crescita del boom economico del decennio precedente, dalla diffusione dell’automobile nelle famiglie italiane, dalle Olimpiadi a Roma, dall’avvento del secondo canale sul medium televisivo e dai numerosi premi e riconoscimenti al Cinema Italiano a livello internazionale (il 1960 è l’anno de La dolce vita di Fellini).

L’operazione che viene compiuta in questo video è quella che Gianni Canova, Rettore dell’università IULM e Professore ordinario di Storia del cinema e Filmologia, definirebbe una deflessione dello sguardo, in parole povere e spicce una fuga dalla contemporaneità.

Ciò rimanda a quello che grandi registi italiani facevano nei loro film, ognuno a modo suo, proprio nella seconda metà degli anni Sessanta, ma in questo caso in un’accezione da favola Hollywoodiana Classica, con chiari riferimenti nelle inquadrature a un film del 1944 Bellezze al bagno (Bathing Beauty) diretto da George Sidney.

Ma anche al più recente La La Land del 2016 – a sua volta già un riferimento alla Hollywood Classica – scritto e diretto da Damien Chazelle, con particolare attenzione alla sequenza del party di primavera in piscina. A ben vedere, questa operazione di deflessione dello sguardo implica anche un’altra operazione che porta l’attenzione sulla contemporaneità intesa come:

relazione con il proprio tempo, che aderisce a esso e, insieme, ne prende le distanze; più precisamente è quella relazione col tempo che aderisce a esso attraverso una sfasatura e un anacronismo[3].

Parlando di ciò che viene narrato nel video, senza prendere in considerazione il testo del brano, si possono prendere in prestito le parole dei teorici del racconto che hanno analizzato i prodotti postmoderni e contemporanei, dividendosi in due posizioni.

La prima posizione è quella del critico cinematografico Lurent Jullier in cui si evince un distacco dal modello narrativo causa-effetto in favore di una “raccolta di dati, narrazione a-causale[4], mentre secondo David Norman Rodowick (studioso di estetica e filosofia del film) si verifica un accumulo globale di eventi, azioni, attività e contingenze quotidiane che trovano grazie al digitale concretezza di attuazione, perdendo unitarietà e divenendo una forma di mostrazione sensoriale.

Si assiste a una frammentazione e multinarratività del testo filmico[5] in cui lo spettatore è chiamato in causa a ricostruire il senso del racconto con un costante richiamo a media e materiali diversi che creano racconti multimediali e intertestuali.

Lo stile adottato, direttamente correlato alla frammentazione visiva tipica del postmoderno, è quello risultante dall’unione del montaggio alternato (in alcuni momenti si può forse parlare di montaggio parallelo) delle scene con il jump-cut, in progresso e accrescimento su una serie di situazioni che portano al finale con il concerto del trio Fedez-Lauro-Berti nella villa con piscina.

Le situazioni individuabili sono:

  • la sala del parrucchiere,
  • le ballerine di nuoto sincronizzato con Fedez in piscina
  • Orietta Berti nel suo camerino
  • Achille Lauro nel giardino della villa (presumibilmente non lontano dalla piscina)

Con l’aumento del volume e del ritmo della musica si assiste anche a un montaggio che si fa sempre più serrato con stacchi sempre più evidenti. L’espediente più usato è quello delle ellissi temporali, che consente di aumentare anche il numero di personaggi presenti in scena.

Unendo testo del brano e immagini, si assiste a quello che Diego Cassani, editor video negli anni ’80, definisce straniamento: tutto ciò che si vede in scena “accade come in un vuoto pneumatico[6] perché la colonna sonora riduce la sensazione di verosimiglianza.

Quando si vedono i cantanti cantare permane una “sensazione di scollamento tra audio e video[7] che è la base su cui gioca qualsiasi videoclip. Infatti, audio e video corrono su due percorsi paralleli e indispensabili l’uno all’altro. Paradossalmente, in qualsiasi videoclip, non solo quello preso in esame, il rapporto tra audio e video è molto vicino a quello che esisteva all’epoca del cinema muto.

Per concludere questa breve analisi, si può sintetizzare quanto detto che il videoclip di Mille punta sul crescere d’intensità per quanto riguarda il suo ritmo e cerca di rimanere stilisticamente attuale, ma è colmo di citazioni e rimandi al passato. Gioca con elementi vecchi con lo scopo di riattualizzarli, strizzando l’occhio alle vecchie e nuove generazioni che riconoscono e si sentono chiamate in causa sia dal linguaggio musicale che da quello visivo.

DATI GENERALI DEL VIDEO:

TITOLO: Mille

DATA DI USCITA: 11 giugno 2021

GENERE: videoclip musicale

REGISTA: Giulio Rosati

AIUTO REGIA: Daniele Barbiero

ATTORI PRINCIPALI: Fedez, Achille Lauro, Orietta Berti

PAESE DI PRODUZIONE: Italia

DURATA: 2.59 min.

DISTRIBUZIONE: Sony Music Italia, Columbia Records, Warner Music, Elektra Records, Doom entertainment, Ecletic Music Group

SCENEGGIATURA: Giulio Rosati, Gianluca Colombo

FOTOGRAFIA: Davide Manca

MONTAGGIO: Giulio Rosati

MUSICA: Fedez, Achille Lauro, Orietta Berti

PRODUZIONE: Antonio Giampaolo per Maestro Production

 

Note bibliografiche

 

[1] K. Robins, Oltre l’immagine. Politiche culturali nei territori visivi (1996), Genova, Costa & Nolan, 1999, p. 7

[2] M. Bachtin, Estetica e romanzo (1975), Torino, Einaudi, 2001, p. 99

[3] G. Agamben, Che cos’è il contemporaneo?, in Id., Nudità, Roma, Nottetempo, 2009, p. 21

[4] Cfr. L. Jullier, La crisi del racconto classico, in Id., Il cinema nell’era del virtuale, cit., p. 95

[5] D. Brotto, Trame digitali. Cinema e nuove tecnologie, Venezia, Marsilio, 2012, p.37

[6] D. Cassani, Manuale del montaggio, Torino, Tipografia Gravinese, UTET Università, 2006, p. 310

[7] D. Cassani, ivi, p. 310

 

 

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