PEOPLE OF JUST KIDS: DILETTA

A cura di Carlotta Canovi

PEOPLE OF JUST KIDS

OGNI PERSONA HA DELLO STRAORDINARIO!

People of Just Kids è la mia rubrica, qui, su Just Kids Magazine. Nasce dalla mia voglia di raccontare, attraverso la fotografia, storie stra-ordinarie di gente comune. Persone normalissime eppure uniche. Persone, appunto, stra-ordinarie. Questa rubrica è People of Just Kids, io sono Carlotta Canovi e oggi vi presento Diletta!

Diletta durante l’intervista. Foto di Carlotta Canovi

Iniziamo! So che ti piace fare cosplay. Di che genere? Come hai iniziato?

In realtà non c’è genere nel cosplay, il cosplay è principalmente creatività, dove c’è una parte di recitazione e una parte di ricerca del personaggio, che può assomigliare a qualcuno a cui ti ispiri, che ti piace o che ti piacerebbe essere. Anche solo per gioco. Di fatto, lo stesso verbo to play significa giocare, richiama all’interpretazione e alla personificazione. Quando si va a creare un cosplay è essenziale entrare nella parte, recitarla a tutto tondo e non uscire dal personaggio, proprio come se fossimo esattamente chi fingiamo di essere.

Oggi, purtroppo, il cosplay tende ad essere visto come una carnevalata, dato anche dal fatto che in pochi tendono ad interpretare il personaggio, ma si limitano al travestimento. 

Il mio primo approccio a questo ambiente è iniziato con le fiere che creano dei bellissimi legami con le persone e le uniscono veramente. Un legame che nasce dal vedere i propri idoli camminare in carne ed ossa ad una fiera e approcciarsi a loro come un fan che parla direttamente al suo fumetto o manga preferito. Ci si riconosce e ci si parla rimanendo nel personaggio e questo è divertente e stimolante, non puoi assolutamente fare a meno di pensare a quale personaggio interpreterai alla prossima fiera!

Anche se il mio personaggio ideale sarebbe Xena la principessa guerriera, il cosplay che porto ultimamente è quello di un’altra principessa, Ariel, dato che ho fatto parte del gruppo delle Principesse Disney. È un gruppo che si occupa di fare animazione alle fiere, e si rivolgono specialmente ai bambini. Entrai lì inizialmente come loro social media manager fino a quando, seguendoli alle fiere, mi innamorai del mondo cosplay e mi ci buttai a capofitto. Successivamente, sempre tramite le fiere, ho conosciuto Think Comics, il gruppo con il quale lavoro attualmente.

Think Comics

Foto di repertorio di Think Comics, Diletta e Valeryo

Perché hai scelto proprio loro?

Erano ad ogni fiera, li beccavo sempre! E poi sono speciali, sono divertenti, simpatici, e coloravano ogni fiera! Quando non ci sono, se ne sente la mancanza. Think Comics non anima solo le fiere, ma porta moltissimi ospiti sul palco: disegnatori, ballerini, attori, doppiatori, figuranti, tantissime realtà da scoprire e piene di talento. In una frase, Think Comics si occupa di capire chi è il committente e va a creare un pacchetto ad hoc per il tipo di evento richiesto, creando lo spettacolo perfetto per ogni occasione.

Prima di Think Comics avevo il panico da palcoscenico, anche se sembra assurdo. Entrai in sintonia con Valeryo, il presentatore e lui mi lanciò sul palco. D’altronde, la migliore cura per una paura è pur sempre affrontarla, no?

L’unico problema è che sono entrata ufficialmente in Think Comics a gennaio 2020, per preparare le fiere a marzo. E chiaramente il covid ci ha abbattuti. Ma non ci siamo dati per vinti, abbiamo fatto fino a 5 live a settimana e questo mi ha portato a conoscere una marea di persone, tra cui anche Giorgio Vanni. Ti apre moltissime strade, conosci le loro storie e i loro percorsi fatti.

Think Comics

Foto di repertorio per gentile concessione di Think Comics.

Però, tu sei cresciuta in un contesto ricco di stimoli che ti hanno portata a ricercare i tuoi idoli attraverso le fiere…

Si, è il mio elemento, sono una vera nerd sotto questo punto di vista. Amo la Disney e amo disegnare e fare caricature. Ho anche un mio portfolio personale, dove pubblico i miei lavori sotto il nome di Nephaerys. Lo puoi trovare sui miei social! 

Diletta disegni

Foto di repertorio, Diletta all’opera sui suoi disegni

Da quanto è nata Think Comics?

Circa una decina d’anni che esiste, chiaramente è cambiata, si è sviluppata, ma forse il volto più costante in questo gruppo è quello di Valerio, il più storico. Al momento abbiamo moltissimi progetti, tra cui quello di alcune horror experience.

Di che si tratta esattamente?

Horror Experience nasce da una collaborazione con una realtà che è Phobos, la stessa che si occupa delle Escape Room.  Abbiamo subito visto il suo potenziale e abbiamo deciso di creare un’esperienza horror, per veri amanti di questo genere. Ci siamo chiesti: come sarebbe entrare dentro un vero film dell’orrore? Phobos ha quindi creato la sceneggiatura, trovato la location più adatta e poi successivamente l’abbiamo messa in scena.

Chi partecipa è un attore inconsapevole: sa che entrerà a far parte di una recita, ma non ne conosce né la trama, né i risvolti. Sa solo che sarà terrificante! Ovviamente non facciamo del male fisico a nessuno, siamo attori e ci limitiamo a interpretare il nostro ruolo di aguzzini, intrappolando i nostri ospiti in una situazione di terrore psicologico. Ovviamente esiste una safe word! In repertorio, ne abbiamo già due: Evoke e Cannibal Farm.

Evoke si ambienta in una stanza dell’escape room, molto scenica, incentrata sullo spiritismo. Cannibal Farm è ambientata in un bosco. È stata una scommessa che ha ricevuto una risposta molto positiva.

Le vere trame dell’esperienza sono tenute segrete per non rovinare il gioco ai partecipanti, quindi mi comprenderai se non te le accenno. Chi partecipa alle nostre experience, sa di doversi vestire con abiti di poco conto, perché molto probabilmente li rovinerà scappando da un serial killer, si troverà in condizioni estreme dove la paura è tangibile. È una sfida, con sé stessi a tu per tu con le proprie paure. 

Insomma, dal cosplay all’horror experience, tu non sei solo una nerd, sei una vera e propria attrice!

Diletta

Diletta nel centro storico di Verona, durante l’intervista. Foto di Carlotta Canovi.

 

One thought on “PEOPLE OF JUST KIDS: DILETTA

  1. Onestamente conosco Think Comics e mi dispiace molto che sia stato dimenticato il vero volto storico, Alessandro Trani, al quale poi è subentrato Valerio, inizialmente sua spalla. Sicuramente le cose cambiano ma è giusto non dimenticare chi ha dato un grande contributo.

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