LE INTERVISTE DI JUST KIDS SOCIETY: THE ROCKER

Intervista di Gianluca Cleri

Edo Arlenghi torna in scena e lo fa con un nuovo disco firmato The Rocker. Si intitola “Keep rock’n roll alive” ed è inevitabile tornare ai grandi fasti per chi conosce il suo personaggio, la sua musica, la sua grande devozione agli AC/DC come a tutto un certo ecosistema di grandissimo rock. E non a caso in questo disco troviamo anche la grandissima “Police on my Back” degli Equals. La società di oggi non è rock dice qualcuno. Non a caso rivolgiamo ad un veterano delle distorsioni queste consuete domande sociali di Just Kids Society:

Questa stagione di Just Kids Society vuol parlare di futuro. Una cosa incerta sotto tanti punti di vista. Parliamo del suono tanto per cominciare. Ormai i computer hanno invaso ogni cosa. Si tornerà a suonare la musica o si penserà sempre più a come comporla assemblando format pre-costituiti?
Noi siamo Old School quindi campioni, synth, autotune, format pre costituiti non fanno assolutamente al caso nostro..Siamo completamente controcorrente in questo momento storico,preferendo le chitarre e tutta la strumentazione suonata rispetto ad un turntable o format pre costituiti. Il Rock lo crei solo suonando e cantando veramente.Solo capacita’ nel suonare uno strumento e talento, nessun trucco.

Sempre più spesso il mondo digitale poi ha invaso anche la forma del disco. Ormai si parla di Ep, di singoli. Di opere one-shot dal tempo limitato. Qualcuno parla di jingle come forma del futuro. E dunque? Se da una parte c’è maggiore diffusione, dall’altra c’è maggiore facilità di produzione. Dunque… chiunque può fare un disco. Un bene o un male?
I Jingle ed Ep che si sentono in radio o sul web per me lasciano il tempo che trovono. Spesso sono in stile Rap o Trap,sono tutti molto simili ed hanno contenuti basici.Infatti proprio chiunque può crearli.Forse questo è il bello? A me non piacciono! Sentito uno sentiti tutti… E poi il Rock è completamente un’altra cosa.

La pandemia ha ispirato e condizionato molta parte dell’arte di questo tempo. Ma sempre più spesso gli artisti inneggiano ad un ritorno a cose antiche, ataviche, quasi preistoriche come certe abitudini, come un certo modo analogico di fruire la musica. Insomma, ha senso pensare che nel futuro si torni a vivere come nel passato?
Com’era il detto? Si stava meglio quando si stava peggio.
Meno soldi più sacrifici più sbattimenti senza cellulare e senza pc…Un vero disagio!!!Sicuramente,ma anche un grande stimolo a fare tutto ed un grande entusiasmo nel voler creare con i pochi mezzi a disposizione.Nessuna comodità. Non torneremo più indietro. Potremo solo modificarci…magari veramente con riferimenti al passato.

Ed è il momento di scendere dentro questo disco. Un lavoro di grande rock che dal tempo moderno prende forse la pulizia del suono e della produzione ma in fondo siamo dentro quella fine degli anni ’90 in cui imperava la distorsione dietro pareti di amplificatori alte come palazzi. E dunque come pensi che possa dialogare con il tempo moderno, liquido, pop, digitale…?
La musica non ha barriere arriva se deve arrivare… La percezione del bello e del brutto ce l’abbiamo tutti, chi più chi meno.
Le mode finiscono e se ne creano di nuove ed e’ la stessa cosa per la musica..Io in primis scrivo canzoni perché ne sento l’esigenza e mi piace scriverle in stile Rock n Roll..Poi sarà come sempre la gente a decidere… Per ora la mia anima è felice di aver composto brani nuovi… Il successo interplanetario non è per tutti…

Anche in questa stagione riproponiamo una domanda che sinceramente non passerà mai di moda anche se le statistiche un poco stanno dando ragione a tanti come noi. Parliamo tanto di lavoro ma alla fine vogliamo finire in un contenitore in cui la musica diviene gratuita. E Spotify è uno di questi. Non sembra un paradosso? Come lo si spiega?
La causa dei Metallica a Napster era una giusta causa… E da li sarebbe stato giusto regolamentare la musica in maniera differente,mantenendo la vendita dei supporti fisici. Da tempo con il digitale, siamo entrati in un sistema che continua a modificarsi, download, visualizzazioni, ascolti etc… Andiamo avanti così, aspettando il prossimo cambiamento.

Siamo nel tempo dell’apparire. Come ci si convive? Si esiste solo se postiamo cose? E se non lo facessimo?
Ora come ora se non lo facessimo rimarremmo indietro con nessuna possibilità di comunicare le proprie opere..Il tempo va velocissimo ed è un continuo delirio di Stories, Post, Reel etc… Questo sistema se sei in attività nel mondo della musica non ti concede pause.

A chiudere, da sempre chiediamo ai nostri ospiti: finito il concerto dei The Rocker, il fonico cosa dovrebbe mandare per salutare il pubblico?
Chiudiamo spesso con il nostro brano “Italian Bastards”.

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