RECENSIONI: LeSigarette – La Musica Non Serve A Niente (‘n’etichetta / Lapidarie Incisioni, 2018)

Recensione di Gustavo Tagliaferri

Il fatto che un batterista come Lorenzo Lemme fosse tutt’altro che intenzionato ad adagiarsi sugli allori tipici di esponenti odierni nostrani avvezzi ad altri tipi di sonorità era intuibile già dai tempi degli Eildentroeilfuorieilbox84, poi Superbox, così come che in un chitarrista quale Jacopo Dell’Abate non potesse trovare spalla più ideale per quanto concerne l’idea di aprire una parentesi alternativa, ma forse neanche tanto, se non con una maggiore concentrazione rivolta al groove ed alla sua evoluzione. L’esordio di “2+2=5”, a tal proposito, è stato esemplare, viste le molteplici ramificazioni presenti e le devozioni compositive a gruppi quali Primus, Phish, Soul Coughing, ma con qualche distorsione in più. Può a tal proposito una simile partenza, per LeSigarette, costituire il La per qualcosa che possa spingersi più avanti? Evidentemente sì ed anche considerato l’interesse per le mentalità aliene capitoline che coinvolge gli amici di Lapidarie Incisioni, “La Musica Non Serve A Niente” capita a fagiolo, anzi, se possibile raddoppia ulteriormente le capacità di cui dispone il duo, che non passa inosservato quando si tratta di costruire un suono che possa equilibrare tanto il serio quanto il faceto, senza dare l’impressione di essere un mero emblema di una leggerezza non necessaria: si lavora su dinamiche pop che fanno un po’ pensare ai They Might Be Giants e si muovono tra una slappata e l’altra, che denota quanto per Dell’Abate non sia difficile immaginare un basso là dove non è presente, della titletrack, ed un’Appena svegliato che nel raccontare ossessivi e beffarsi spaccati di vita di prima mattina racchiude a sé espedienti che non si riducono ai soli Phish, ma, prima di esplodere a mò di noise, sembrano richiamare per un attimo anche il progressive di certi Genesis, ci si rivolge ogni tanto ad una scuola jingle-jangle che oltre al brano di cui sopra include anche Bicicletta, eccezione alla regola del lotto e manifesto di un groove cadenzato misto ad un andamento scanzonato, sincero, si mescolano intuizioni passate e presenti in un filo conduttore che da Muoversi, che rammenta un po’ i Tre Allegri Ragazzi Morti dei primordi, alla cui essenza da “bacini e rock’n’roll” che li caratterizzava si aggiungono una corazza di pedali in saliscendi e qualche intuizione melodica XTCiana, porta a Capovolto, istantanea un po’ boogie un po’ math che funge da anti-tormentone estivo, vista la freschezza melodica che la caratterizza, probabilmente marcata anche da una chitarra più volte adoperata come fosse un ukulele elettrificato, si aggiunge qua e là un po’ di pepe costituito da un fuzz che felicemente si intrufola nella filastrocca sbilenca di Non peso niente e soprattutto genera schegge impazzite, che riassestano la caratura punk, che vanno a braccetto con lo sfogo di cui si fa capo Vaffanculo, ideale divertissement che adorna il lotto, e dulcis in fundo si mescola il tutto concependo Siluro, un meltin’ pot che passa dall’invettiva talkin’ funk a mò di scioglilingua ad un refrain con richiami crossover per arrivare ad una parentesi pre-conclusiva tendente all’hard blues. Non sarà una realtà impegnata, ma avercene di gruppi un po’ più leggeri che si servono di simili insegnamenti: “La Musica Non Serve A Niente” è un’altra felicissima rottura di schemi che dà lustro a LeSigarette, aprendo loro un ulteriore varco al loro continuo processo evolutivo, che porterà ancora soddisfazioni negli anni a venire.

sigaretta1LeSigarette – La Musica Non Serve A Niente
(‘n’etichetta / Lapidarie Incisioni, 2018)

1. Muoversi
2. La musica non serve a niente
3. Siluro
4. Capovolto
5. Bicicletta
6. Non peso niente
7. Appena svegliato
8. Vaffanculo

 

 

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