VIDEOIDEE: I regali videoludici consigliati da Just Kids

A cura di Davide Iannace

Cosa regalare a Natale?

Quando arriva Natale, arriva la domanda più preoccupante di sempre: cosa fare a Capodanno. Ma non solo. Arriva anche quel dilemma etico, esistenziale, epistemologico del: cosa regalerò a Personaggio X, fondamentale per la mia vita?

Oggi come oggi, è difficile non avere intorno qualcun* che non ami i videogiochi. Forse non alla follia, forse non sviscerandoli fino all’ultimo pezzetto, ma anche solo come un comodo passatempo o spunto culturale. Le principali piattaforme online, come Steam, Epic Games, GOG, Uplay, si arricchiscono di numerosi saldi invernali che possono aiutare a fare dei regali anche a prezzi contenuti.

Quindi, cosa regalare? Ogni regalo è personale, si sa. Ognuno ha i suoi gusti, le sue preferenze, le sue passioni, che ovviamente si riflettono anche su cosa si gioca, su quanto si gioca, su che tipo di gioco si apprezza. Avendo un variegato gruppo di amici dai gusti altrettanto variegati, oramai ho avviato una profonda sociologia dei giocatori, più che dei giochi in sé per sé. Per questo, molto amabilmente, ci avvieremo in questa serrata caccia al regalo video-ludico che potrebbe essere giusto per Natale. Ovviamente, intendiamo questa lista come un insieme di preferenze, appartenenti al mondo dei videogiochi, limitato dalle conoscenze e anche dal punto di vista del sottoscritto scrivente scrittore. Saranno giochi vecchi, già usciti, altri in procinto di uscire, altri che han visto la luce del sole da poco. L’unico filo conduttore sarà: li trovo sufficientemente interessanti da consigliare di regalarli.

The Division 2 + Warlords of New York (Ubisoft, Uplay)

L’ultimo articolo lo abbiamo dedicato proprio a questo gioco. Inutile rispenderci troppe parole sopra, ma lo consiglio, insieme alla sua espansione Warlords of New York, come regalo natalizio. Perché? Soprattutto perché fa spendere diverse, molte ore in maniera serena. Uno di quei giochi sufficientemente ricco di cose, da far passare dei bei pomeriggi invernali, insieme a un bel tè caldo. Con i giusti sconti, procurarsene una copia anche per sé significa spendere quei pomeriggi insieme agli amici. A volte c’è bisogno di quel gioco in cui non devi eccessivamente pensare a strategie e tecniche, ma di fatto sparare – con un minimo di raziocinio – per sgombrare la mente dai pensieri altri che sopraggiungono anche, soprattutto, durante le vacanze, persino quelle natalizie.

The Division 2 si presta bene a questo tipo di servizio per la mente e per il corpo. Unendo il tutto a un prodotto ben confezionato, appagante e gratificante nel suo piccolo. The Division 2 è un’eccellente scelta per il giocatore appassionato di sparatutto e videogiochi d’azione, specie in terza persona.

Outer Wilds + Echoes of the Eye (Mobius Digital, Steam)

Facciamo un salto di categoria e catapultiamoci in un universo che vive in un loop di 22 minuti. Questa è la premessa di Outer Wilds, un pluripremiato gioco indipendente che ha sbancato non solo il botteghino virtuale, ma soprattutto i cuori dei suoi giocatori. Accompagnati da musiche calate perfettamente nel contesto fantascientifico e country, Outer Wilds è un’avventura neanche troppo complicata, i cui meccanismi, una volta svelati, conducono il giocatore per mano in un mondo solo all’apparenza semplice.

È un gioco che si dovrebbe regalare agli esploratori, a chi ama perdersi tra boschi, vulcani, mondi contenuti dentro altri mondi. Almeno a quelli che amano farlo nei videogame, nessuno si augura di perdersi tra mondi persi in altri mondi! Forse qualcuno vorrebbe anche farlo, ma non è un’attività particolarmente consigliata.

Outer Wilds rimane un gioco magnetico, per quasi tutti i fortunati suoi giocatori. Non ci sono sparatorie, né enormi atti di eroismo, o scelte morali. Il gioco però cammina sull’onda di alcune riflessioni: cosa vuol dire esplorare? Cosa vuol dire estinguersi? Ne parleremo, un giorno, un po’ di più. Ad oggi, rimane un acquisto consigliato, insieme alla sua espansione Echoes of the Eye.

Spiritfarer (Iam8bit, Steam)

Abbiamo parlato di morte, in qualche modo, in tutti e due i precedenti giochi da regalare per il Natale 2021. Ve ne è un altro che ho avuto il piacere di provare ed apprezzare, ovvero Spiritfarer. Il gioco semplicemente vi cala nei panni di Stella, una giovane ragazza che viene incaricata da Caronte di prendersi cura delle anime di chi sta trapassando, muovendosi a bordi di una barca – elemento gestionale del gioco – curandosi delle esigenze e degli ultimi desideri di queste anime prima di consegnarle all’Aldilà. Il gioco è tanto emozionale quanto bello, grazie alla grafica simile ad alcuni cartoni animati e alle splendide musiche di Max LL (compositore francese dal tocco unico ).

Gli animali antropomorfi che popolano l’avventura rappresentano persone con desideri, sogni, delusioni, che nel corso del gioco Stella potrà approfondire e toccare con mano, portandoli lentamente tutti dall’altro lato del ponte che, metaforicamente, rappresenta la morte. Affrontando con questi personaggi il passaggio all’altrove, si è portati a riflettere sulla vita di Stella e sulla propria. È un gioco che parla di lutto, ma lo fa con un tocco così affascinante che a volte lo si dimentica e il gioco appare come un inno alla vita. L’ambiente, quasi fiabesco, delicato, tratteggiato con cura dai disegnatori, rende il viaggio di Spiritfarer un’avventura relativamente semplice, ma toccante, coinvolgente e stimolante.

Kingdom Two Crowns + Espansioni (Raw Fury. Steam)

Rimaniamo sempre nel campo dei giochi indie e quasi 8bit, così da non pesare eccessivamente su schede grafiche e processori di computer. Kingdom Two Crowns, che è il seguito di Kingdom, è un gioco che, partendo dalle premesse espanse del gioco originale e di New Lands, vi porta in giro per delle isole, come re o regine di un piccolo gruppo sparuto di sopravvissuti che, immersi in una terra sconosciuta, dovranno abilmente sopravvivere agli attacchi di creature provenienti da strani portali, mostri che mirano alla vostra splendente corona.

Le meccaniche del gioco vi permettono di reclutare, tramite l’uso delle monetine, popolani da far diventare arcieri, costruttori, cavalieri, fattori per ampliare il vostro tesoro, distruggere i portali ed esplorare nuove terre. Tanto giocato da soli che in compagnia, Kingdoms non ha solo dalla sua una grafica che, in apparenza scarna, è ricca di dettagli e di un certo senso di malinconica nostalgia, ma è popolato da musiche dal sapore artigianale, rilassanti, e da meccaniche che, anche se facili di comprensione, richiedono un po’ di ore per essere messe in campo in maniera efficace. Un gioco dove, divisi tra il senso di beatitudine dell’esplorazione e la strategia necessaria ad affrontare i livelli, ci si perde amabilmente più di qualche ora, spesa decisamente bene.

Sunless Skies – (Failbetter Gamesm Steam)

Uscito qualche anno fa e seguito del gioco online Fallen London e di Sunless Sea. Lo sfondo è un’ambientazione vittoriana dalle tinte dark, che prende a piè pari da Lovecraft, Poe, Conrad per costruire un mondo alternativo in cui Londra viene trascinata sottoterra e poi lanciata in uno spazio in cui il Sole è una divinità, il Tempo è una risorsa estraibile dalle rocce e le persone si muovono su carrozze a vapore che si avventurano per questo spazio interstellare che nella realtà somiglia molto alle ambientazioni di Salgari e Verne.

Sunless Skies è consigliato perché immerge il gi0catore all’interno del romanzo vittoriano. Una bellezza del gioco è che gran parte dell’azione avviene tramite scrittura. Nonostante ci si muova in una mappa e vi siano combattimenti tra navi-locomotive, il testo fa da padrone, provocando delle sensazioni nel personaggio – spoiler: essendo il gioco un rouge-like, il protagonista morirà abbastanza spesso. Come il terrore angosciante di creature fatte di ghiaccio che svolazzano tra montagne dove minatori stanchi trovano il tempo sotto forma di minerali, per dirne una. C’è da prendere il tè con ribelli che sognano la caduta della regina Vittoria, da svelare i segreti delle navi-locomotive perdute durante i primi anni di esplorazione. Insieme a un variegato gruppo di ufficiali – tra cui un cane, una principessa ribelle, un vampiro stanco e un golem dalla voce angelica – la frontiera di Sunless Skies e la Londra del cielo diventano un universo variegato in cui perdersi, morire, ricominciare a perdersi.

C’è tanto in Sunless Skies, tantissimo anzi. Ci sono mille sfumature, mille tocchi di classe che lo rendono un regalo assolutamente consigliato per chiunque conosca un appassionato del romanzo vittoriano misto a un piccolo geek dei computer. In poche parole, era un perfetto regalo per me, ma me lo son procurato da solo. Grazie comunque.

Space Engineers – (Keen Software House, Steam)

Descriviamo un caso specifico. Siete un giovane storico, fresco di università e il vostro partner è un ingegnere aerospaziale. Cosa si potrebbe giocare mai insieme? Rome II? The Sims? No, Space Engineers. Cos’è? Un videogioco sandbox, o survival, a secondo della modalità scelta. Il gioco, come il nome suggerisce, è proprio un gioco in cui si è un piccolo ingegnere spaziale alle prese con i problemi dello spazio e del viaggio, della costruzione della raccolta di risorse. È un gioco che, in apparenza semplice, nasconde molteplici strati di complessità.

A differenza di altri giochi qui citati, è un mondo puramente creativo – che ricorda in qualche modo tanto Minecraft o il mondo della LEGO -, in cui il limite vero sono ciò che la mente del giocatore riesce a realizzare. Creare l’Enterprise in scala 1:1 nel gioco? Con i giusti pezzi, si può fare. La caduta di Gondor versione spaziale? Perché no. È un gioco di pura creazione, che assume ancora più gusto quando lo si fa insieme a qualcuno.

Disco Elysium – (ZA/UM, Steam)

Ma che cosa c’è di più bello che investigare su crimini in mondi fantascientifici, mentre si cerca di scoprire qualcosa in più di sé? Disco Elysium cerca di fare proprio questo. Con grafica isometrica, quella famosa dall’alta, un certo fascino da avventura quasi western e noir, è il tesoro perfetto per chi ama le investigazioni con personaggi particolarmente dettagliati, in un universo ricco di profondità e di lore – anche detto, di un certo design anche dell’ambientazione e della sua storia.

È un gioco fuori dai soliti canali tripla AAA e che merita certamente le tante ore che richiede. È il classico caso di gioco prodotto con passione e cura, che sicuramente regalerà tante ore ben spese durante e dopo le vacanze natalizie.

Age of Empires – (Xbox Game Studios, Steam)

Ecco, questo è un classico che difficilmente si è persi nel corso del tempo, ma che allo stesso tempo sta ritrovando spazio proprio negli ultimi anni. Age of Empires è un gioco vecchio, sorto agli albori del dominio PC del mondo videoludico, piccola perla di strategia che ha fatto vivere l’era antica, l’epoca medievale e poi il XVII secolo coloniale.

Non solo questa storica serie di giochi ora ha ricevuto le Definitive Editions dei primi tre capitoli, ma è anche uscito un quarto capitolo tutto nuovo a disposizione dei fan, vecchi e recenti. Ecco, questo è un regalo consigliato, uno qualsiasi degli Age of Empires. Personalmente, il mio preferito rimane sempre il secondo capitolo, ma è tutta la serie che è affascinante, tanto nelle sue semplificazioni – nessuno si spiega come mai lo stile bizantino sia così uguale a quello saraceno – che nelle sue chicche di difficoltà strategica – in particolare la gestione delle risorse e il sasso, carta, forbice alla base dei combattimenti – ci sarà sempre un’unità più forte contro un’altra e debole contro un’altra ancora.

Age of Empires ha conservato il fascino che ha reso fieri tutti i giocatori di riprenderlo in mano, anche dopo il cambio di grafica.  È il fascino dei Natali passati, in qualche modo. Io ho speso ore e ore notturne, sotto Natale, durante le vacanze dalla scuola, a cercare di far vincere la guerra dei Cent’anni ai francesi o di salvare la campagna di Barbarossa durante le crociate. E so di non essere l’unico.

Age of Empires è un sempreverde. È invecchiato? Non è invecchiato? Forse un po’ si porta i suoi anni alle spalle, ma il recente nuovo capitolo ha cambiato un po’ le carte in tavola e messo sul piatto molte novità. È consigliato, punto. Ma è Age of Empires, non averlo è già un crimine.

Death Stranding – (Kojima Productions, Steam)

Cosa succede quando un geniale Hideo Kojima decide di mettersi in proprio, coinvolge Benicio Del Toro, Mads Mikkelsen, Léa Seydoux e Norman Reedus, in un gioco che traccia la sua strada lungo i bordi tra la morte e la vita, tra il senso di discendenza e il futuro stesso. Death Stranding non è un semplice gioco ma lavora a cavallo tra la narrazione cinematografica e quella videoludica, in una maniera che rende quasi impercettibile il sottile confine tra un film e un gioco stesso. La trama si dipana in un mondo post-apocalittico, dove la tecnologia con cui l’essere umano ha cambiato la sua esistenza – una forma superiore delle tecnologie di oggi – si ritrova a fare i conti con il senso della disconnessione.

Come unire un mondo che ha già conosciuto l’unione, oramai diviso e spezzato? Su questo si muove Death Stranding, insieme al suo protagonista – mosso dal motion capture di Norman Reedus – che, come corriere, connette città e avamposti della civiltà americana, di ciò che rimane almeno. Il gioco è stato spesso criticato per essere una sottospecie di walking simulator, un gioco in cui si simula la camminata tra ciò che rimane del mondo. Nella realtà, non è così. Il gioco segue delle precise scie e riflessioni filosofiche e lo fa con un’estetica strepitosa, non lontana da quella di Villeneuve nel cinema. Aggiungeteci una colonna sonora a dir poco strepitosa, che vede partecipare i Low Roar tra gli altri, una cura maniacale per i dettagli e un panorama che richiama all’Islanda, emozioni ad ogni angolo e la sensazione di vivere una storia epica quanto, in qualche modo, reale, e ne avrete un videogioco che, per quanto possa apparire pesante, merita di essere nel proprio catalogo personale.

Genesis Noir – (Feral Cat Den, Steam)

L’avevo puntato e un amico ha ben deciso di regalarmelo. Come dice proprio il titolo, Genesis Noir è la genesi, fisica, universale, affrontata come un racconto noir. A cavallo di una storia d’amore, di investigazione e di crescita, il gioco permette di affrontare tutta l’espansione della galassia, dalla nascita del Tempo fino a … il tutto in un universo che alterna al bianco e nero l’argento e l’oro, 

Non diciamo esattamente fino a dove, perché non sarebbe già ora scoprire dove, ma il gioco tocca diversi temi e anche ambientazioni e lo fa in una maniera grafica, musicale e artistica del tutto particolare e originale. Il gioco merita sicuramente l’acquisto non solo per chi è appassionato di videogiochi, ma per chiunque sia appassionato di noir, d’arte concettuale e di indovinelli.

E poi?

Nella realtà, potremmo continuare per ore con dei comodi consigli all’acquisto. Vi piace viaggiare nello spazio e mercanteggiare? Perché non Elite Dangerous e X4 – Foundations, alcune tra le pietre miliari del genere spaziale. Oppure vi piace sparare semplicemente? Avete la scelta tra i tanti giochi della serie Call of Duty, Battlefield o anche Arma.

Però, ogni lista merita di fermarsi ad un certo punto, motivo per il quale ci fermeremo anche noi. Come specificato all’inizio, è anche vero che tutti hanno dei gusti propri e particolari, motivo per il quale potreste ritrovarvi in questo elenco – o forse no. Se avete qualche consiglio ulteriore consiglio da voler ricevere, o in mente avete proprio uno specifico soggetto, umano, vivente a cui fare un regalo, scrivete alla posta del cu…commentate e vi sarà detto!

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